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GEREMIA
1 1 Parole di Geremia, figlio di Hilkiah, uno dei sacerdoti che erano ad Anathoth, nel paese di Beniamino.
1 2 La parola dell'Eterno gli fu rivolta al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, nell'anno tredicesimo del suo regno;
1 3 gli fu pure rivolta al tempo di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'undicesimo anno di Sedekia, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla cattività di Gerusalemme, avvenuta nel quinto mese
1 4 La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
1 5 «Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni».
1 6 Io risposi: «Ahimè, Signore. Eterno, io non so parlare, perché sono un ragazzo».
1 7 Ma l'Eterno mi disse: «Non dire: "Sono un ragazzo" perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e dirai tutto ciò che ti comanderò.
1 8 Non temere davanti a loro, perché io sono con te per liberarti, dice l'Eterno».
1 9 Poi l'Eterno stese la sua mano e toccò la mia bocca; quindi l'Eterno mi disse: «Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca.
1 10 Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare».
1 11 Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «Geremia, che cosa vedi?». Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».
1 12 L'Eterno mi disse: «Hai visto bene, perché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto».
1 13 La parola dell'Eterno mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: «Che cosa vedi?». Io risposi: «Vedo una pentola che bolle e ha la bocca volta nella direzione opposta al nord».
1 14 L'Eterno mi disse: «Dal nord la calamità si rovescerà su tutti gli abitanti del paese.
1 15 Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del nord, dice l'Eterno. Essi verranno e porranno ognuno il suo trono all'ingresso delle porte di Gerusalemme contro tutte le sue mura, tutt'intorno, e contro tutte le città di Giuda.
1 16 Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro, a motivo di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno bruciato incenso ad altri dèi e si sono prostrati davanti all'opera delle loro mani.
1 17 Perciò cingiti i lombi, lèvati e di' loro tutto ciò che ti comanderò. Non sgomentarti davanti a loro affinché non ti renda sgomento davanti a loro.
1 18 Ecco, oggi io faccio di te una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese.
1 19 Essi combatteranno contro di te ma non ti vinceranno, perché io sono con te per liberarti, dice l'Eterno».
2 1 La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
2 2 «Va' e grida alle orecchie di Gerusalemme, dicendo: Così dice l'Eterno: Io mi ricordo di te, della tenera attenzione della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata.
2 3 Israele, era consacrato all'Eterno, le primizie del suo raccolto; tutti quelli che lo divoravano diventavano colpevoli, e la calamità si abbatteva su di loro», dice l'Eterno.
2 4 Ascoltate la parola dell'Eterno, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele.
2 5 Così dice l'Eterno: «Che cosa hanno trovato di ingiusto in me i vostri padri, per allontanarsi da me, andare dietro alla vanità e diventare essi stessi vanità?
2 6 Non hanno neppure detto: "Dov'è l'Eterno che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, che ci ha condotto attraverso il deserto, per un paese arido e di crepacci, per un paese riarso e di ombra di morte, per un paese dove nessuno era mai passato e dove nessuno aveva mai abitato?
2 7 Io vi ho condotto in un paese fertile, perché mangiaste dei suoi frutti e dei suoi beni; ma quando siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete reso la mia eredità un'abominazione.
2 8 sacerdoti non hanno detto: "Dov'è l'Eterno?", quelli che si occupano della legge non mi hanno conosciuto, i pastori si sono ribellati contro di me, i profeti hanno profetizzato per Baal, e hanno seguito cose che non giovano a nulla.
2 9 Perciò contenderò ancora in giudizio con voi», dice l'Eterno, «e contenderò con i figli dei vostri figli.
2 10 Recatevi nelle isole di Kittim, e guardate, mandate a Kedar e osservate bene, e vedete se è mai avvenuta una cosa simile.
2 11 Ha mai una nazione cambiato i suoi dèi, anche se non sono dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria perciò che non giova a nulla.
2 12 Stupitevi, o cieli, di questo; inorridite e siate grandemente desolati», dice l'Eterno.
2 13 «Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l'acqua.
2 14 Israele è forse uno schiavo, o uno schiavo nato in casa? Perché dunque è diventato una preda?
2 15 I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese a una desolazione; le sue città sono bruciate e nessuno più vi abita.
2 16 Perfino gli abitanti di Nof e di Tahpanhes ti divorano la corona della tua testa.
2 17 Non ti sei forse attirato addosso questo perché hai abbandonato l'Eterno, il tuo DIO, mentre ti conduceva per la strada?
2 18 E ora perché hai preso la strada che porta in Egitto, per andare a bere le acque di Scihor? O perché hai preso la strada che porta in Assiria, per andare a bere le acque del Fiume?
2 19 La tua stessa malvagità ti castigherà e i tuoi sviamenti ti puniranno. Riconosci perciò e vedi quanto cattivo e amaro sia per te l'abbandonare l'Eterno, il tuo DIO, e il non avere in te alcun timore di me», dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
2 20 «Poiché da molto tempo hai infranto il tuo giogo, hai rotto i tuoi legami e hai detto: "Non voglio più servire! Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei sdraiata come una prostituta.
2 21 Eppure ti avevo piantato come una nobile vigna tutta della migliore qualità; come dunque ti sei cambiata nei miei confronti in tralci degeneri di vigna straniera?
2 22 Anche se ti lavassi con la soda e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe un'impronta indelebile davanti a me», dice il Signore, l'Eterno.
2 23 «Come puoi dire: "Non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal, Guarda la strada da te percorsa nella valle, riconosci, ciò che hai fatto, dromedaria veloce, che corre senza freno nelle sue vie.
2 24 Asina selvatica, abituata al deserto, che aspira l'aria nell'ardore del suo desiderio; nella stagione degli amori chi può trattenerla? Tutti quelli che la cercano non devono affaticarsi: nel suo mese la troveranno.
2 25 Impedisci che il tuo piede rimanga scalzo e che la tua gola si inaridisca. Ma tu hai detto: "E' inutile. No! Io amo gli stranieri e voglio seguire loro".
2 26 Come rimane confuso il ladro quando è sorpreso sul fatto, così sono confusi quelli della casa d'Israele, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti e i loro profeti,
2 27 i quali dicono al legno: "Tu sei mio padre" e alla pietra: "Tu ci hai dato la vita". Sì, essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia. Ma nel tempo della loro sventura dicono: "Lèvati e salvaci!"
2 28 Ma dove sono i tuoi dèi che ti sei fatto Si lèvino, se possono salvarti nel tempo della tua sventura. Poiché numerosi come le tue città sono i tuoi dèi, o Giuda.
2 29 Perché contendete con me? Voi tutti vi siete ribellati contro di me», dice l'Eterno.
2 30 «Invano ho colpito i vostri figli; non hanno accettato la correzione. La vostra spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore.
2 31 O generazione, considera la parola dell'Eterno! Sono forse stato un deserto per Israele o un paese di fitte tenebre? Perché dice il mio popolo: "Noi girovaghiamo liberamente, non torneremo più da te"?
2 32 Può una fanciulla dimenticare i suoi ornamenti, o una sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato da giorni innumerevoli.
2 33 Come usi bene le tue maniere per procurarti amore! Così hai insegnato le tue maniere persino alle donne malvagie.
2 34 Perfino sui lembi della tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che non furono sorpresi a scassinare. Ma, nonostante tutte queste cose,
2 35 tu dici: Sono innocente; certamente la sua ira si è ritirata da me Ecco, io entrerò in giudizio con te, perché hai detto: "Non ho peccato"
2 36 Perché vagabondi così tanto, cambiando il tuo cammino? Sarai delusa anche dall'Egitto, come sei stata delusa dall'Assiria.
2 37 Anche da esso uscirai con le tue mani sul capo, perché l'Eterno ha rigettato quelli nei quali tu confidi, e tu non realizzerai i tuoi intenti per mezzo di loro.
3 1 Se un uomo ripudia la propria moglie e questa se ne va da lui e diviene moglie di un altro, tornerà egli forse ancora da lei? Non sarebbe quel paese grandemente profanato? Tu ti sei prostituita, con molti amanti; vorresti però ritornare da me?», dice l'Eterno.
3 2 «Alza gli occhi verso le alture e guarda: dove non ti sei coricata con loro? Ti sei seduta accanto alle strade ad aspettarli, come un Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità.
3 3 Perciò le piogge sono state trattenute e l'ultima pioggia, non c'è stata. Ma tu hai avuto una fronte da prostituta e hai rifiutato di vergognarti.
3 4 Non hai proprio ora gridato a me: "Padre mio, tu sei l'amico della mia giovinezza!
3 5 Rimarrà egli adirato per sempre? Conserverà l'ira sino alla fine?" Ecco, tu parli così, ma intanto commetti tutte le malvagità che puoi».
3 6 L'Eterno mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che la ribelle, Israele ha fatto? E' andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante e là si è prostituita.
3 7 Io dicevo: "Dopo che avrà fatto tutte queste cose ritornerà a me" Ma non è tornata; e la sua perfida sorella Giuda l'ha visto.
3 8 E sebbene io avessi ripudiato la ribelle Israele a motivo di tutti i suoi adultèri e le avessi dato il libello di divorzio, ho visto che la sua perfida sorella Giuda non ha avuto alcun timore, ma è andata anch'essa a prostituirsi,
3 9 Così con il rumore delle sue prostituzioni ha contaminato il paese e ha commesso adulterio con la pietra e con il legno
3 10 Nonostante tutto questo, la sua perfida sorella Giuda non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con simulazione», dice l'Eterno.
3 11 Poi l'Eterno mi disse: «La ribelle Israele si è mostrata più giusta della perfida Giuda.
3 12 Va' e proclama queste parole verso il nord, dicendo: "Torna, o ribelle Israele"», dice l'Eterno, «non farò ricadere la mia ira su di voi, perché io sono misericordioso», dice l'Eterno, «e non rimango adirato per sempre.
3 13 Soltanto riconosci la tua iniquità, perché ti sei ribellata all'Eterno, il tuo DIO; hai profuso i tuoi favori agli stranieri sotto ogni albero verdeggiante e non hai dato ascolto alla mia voce», dice l'Eterno.
3 14 «Tornate o figli traviati», dice l'Eterno, «perché io ho sovranità su di voi. Vi prenderò uno da una città e due da una famiglia e vi ricondurrò a Sion.
3 15 Vi darò quindi pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con sapienza.
3 16 E avverrà che quando vi sarete moltiplicati e sarete fecondi nel paese, in quei giorni», dice l'Eterno, «non si dirà più: "L'arca del patto dell'Eterno". Non verrà più in mente, non la ricorderanno più, non andranno più a vederla, non se ne farà un'altra.
3 17 Allora Gerusalemme sarà chiamata "Il trono dell'Eterno"; tutte le nazioni si raduneranno presso di essa nel nome dell'Eterno, a Gerusalemme, e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio.
3 18 In quei giorni la casa di Giuda camminerà con la casa d'Israele e insieme verranno dal paese del nord al paese che io diedi in eredità ai vostri padri.
3 19 Io dicevo: "Quanto volentieri ti collocherei tra i miei figli e ti darei un paese delizioso, una splendida eredità fra tutte le nazioni" Dicevo: "Tu mi chiamerai: Padre mio!, e non ti allontanerai più da me"
3 20 Ma come una donna è infedele al proprio marito, così voi siete stati infedeli a me, o casa d'Israele», dice l'Eterno.
3 21 Una voce si ode sulle alture; il pianto e le suppliche dei figli d'Israele, perché hanno pervertito la loro via e hanno dimenticato l'Eterno, il loro DIO.
3 22 «Ritornate, o figli traviati, io guarirò le vostre ribellioni». «Ecco, noi veniamo a te, perché tu sei l'Eterno, il nostro DIO.
3 23 E' certamente vano l'aiuto che si aspetta dai colli e dal gran numero dei monti; certamente la salvezza, d'Israele è nell'Eterno, il nostro DIO.
3 24 Quella cosa vergognosa ha divorato il frutto della fatica dei nostri padri fin dalla nostra giovinezza le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie.
3 25 Corichiamoci nella nostra vergogna e ci ricopra la nostra ignominia, perché abbiamo peccato contro l'Eterno il nostro DIO, noi e i nostri padri, dalla nostra giovinezza fino a questo giorno e non abbiamo dato ascolto alla voce dell'Eterno, il nostro DIO».
4 1 «O Israele, se tu torni», dice l'Eterno, «devi ritornare a me. Se rimuovi dalla mia presenza le tue abominazioni e non vai più vagando
4 2 e giuri: "L'Eterno vive con verità con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in Lui e in Lui si glorieranno».
4 3 Poiché così dice l'Eterno a quelli di Giuda e di Gerusalemme: «Dissodate il vostro campo non coltivato e non seminate fra le spine,
4 4 Circoncidetevi per l'Eterno e rimuovete il prepuzio dei vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinché il mio furore non prorompa come fuoco e non arda senza che alcuno possa spegnerlo, a motivo della malvagità delle vostre azioni!».
4 5 «Annunziatelo in Giuda, proclamatelo in Gerusalemme e dite: "Suonate la tromba nel paese", gridate forte e dite: "adunatevi ed entriamo nelle città fortificate".
4 6 Alzate la bandiera verso Sion, fuggite in cerca di un rifugio, non fermatevi, perché manderò dal nord una calamità e una grande rovina.
4 7 Il leone è balzato fuori dal folto del suo bosco e un distruttore di nazioni si è messo in viaggio, ha lasciato la sua dimora per ridurre il tuo paese in desolazione; le tue città saranno devastate e lasciate senza abitanti.
4 8 Per questo vestitevi di sacco, fate cordoglio, gemete, perché l'ardente ira dell'Eterno non si è allontanata da noi.
4 9 In quel giorno avverrà», dice l'Eterno «che il cuore del re e il cuore dei principi verrà meno, i sacerdoti saranno sbigottiti e i profeti saranno costernati».
4 10 Allora io dissi: «Ah, Signore, Eterno, tu hai interamente ingannato questo popolo e Gerusalemme, dicendo: "Voi avrete pace mentre la spada penetra fino al cuore».
4 11 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: «Un vento ardente che viene dalle nude alture nel deserto e soffia verso la figlia del mio popolo, non per vagliare né per mondare;
4 12 un vento anche più forte di questi verrà da parte mia, ora anch'io pronuncerò il giudizio contro di loro,
4 13 Ecco, egli sale come le nuvole e i suoi carri come un turbine, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi perché siamo devastati!».
4 14 O Gerusalemme, purifica il tuo cuore dalla malvagità, affinché sia salvata. Fino a quando rimarranno in te i tuoi pensieri iniqui?
4 15 Poiché una voce annuncia da Dan e proclama sventura dal monte di Efraim.
4 16 «Avvertite le nazioni, sì, fatelo sapere a Gerusalemme: gli assedianti vengono da una nazione lontana e alzano la loro voce contro le città di Giuda.
4 17 Come custodi di un campo si sono posti tutt'intorno ad essa perché si è ribellata contro di me», dice l'Eterno.
4 18 «Il tuo comportamento e le tue azioni ti hanno procurato queste cose, questa sarà la tua calamità, e sarà amara perché raggiungerà il tuo cuore».
4 19 Le mie viscere, le mie viscere! Mi contorco dal dolore. Oh, le pareti del mio cuore! Il mio cuore batte forte dentro di me. Io non posso tacere, perché, o anima mia, ho udito il suono della tromba, il grido di guerra.
4 20 Si annunzia rovina sopra rovina perché tutto il paese è devastato. Improvvisamente le mie tende sono distrutte, i miei padiglioni in un attimo.
4 21 Fino a quando vedrò la bandiera e udrò il suono della tromba?
4 22 «Sì, il mio popolo è stolto, non mi conosce; sono figli insensati e non hanno intendimento; sono esperti nel fare il male, ma non sanno fare il bene».
4 23 Guardai la terra, ed ecco era senza forma e vuota; i cieli, ed erano senza luce.
4 24 Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano.
4 25 Guardai, ed ecco non c'era uomo e tutti gli uccelli del cielo erano fuggiti.
4 26 Guardai, ed ecco la terra fertile era un deserto, e tutte le sue città erano crollate davanti all'Eterno a motivo dell'ardente sua ira.
4 27 Poiché così dice l'Eterno: «Tutto il paese sarà desolato, ma non lo distruggerò completamente,
4 28 A motivo di questo la terra farà cordoglio e i cieli in alto si oscureranno perché io ho parlato, ho deciso e non me ne pento né tornerò indietro.
4 29 Al rumore dei cavalieri e degli arcieri tutte le città sono in fuga, entrano nel folto dei boschi, salgono sulle rocce, tutte le città sono abbandonate e non vi è rimasto un sol uomo.
4 30 E tu, o devastata, che farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, anche se ti abbigliassi con ornamenti d'oro, anche se ti ingrandissi gli occhi con lo stibio, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano, vogliono la tua vita.
4 31 Poiché io odo un grido come di donna nelle doglie, un'angoscia come di donna al suo primo parto: è il grido della figlia di Sion che respira affannosamente e distende le sue mani, dicendo: "Guai a me! L'anima mia viene meno per gli assassini"».
5 1 Andate attorno per le vie di Gerusalemme: guardate e rendetevi conto, e cercate per le sue piazze se trovate un uomo, se ce n'è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la verità, e io la perdonerò.
5 2 Anche se dicono: «L'Eterno vive», certo giurano il falso.
5 3 O Eterno, non sono i tuoi occhi per la verità? Tu li hai colpiti, ma non hanno sentito alcun dolore; li hai consumati, ma hanno rifiutato di ricevere la correzione. Essi hanno indurito la loro faccia più della roccia e hanno rifiutato di ritornare.
5 4 Perciò dissi: «Essi sono certamente poveri, sono insensati perché non conoscono la via dell'Eterno, la legge del loro DIO.
5 5 Andrò quindi dai grandi e parlerò loro, perché essi conoscono la via dell'Eterno, la legge del loro DIO». Ma anch'essi insieme hanno spezzato il giogo e hanno rotto i legami.
5 6 Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città; chiunque esce da esse è sbranato, perché le loro trasgressioni sono numerose, le loro ribellioni sono aumentate.
5 7 «Come potrei perdonarti per questo? I tuoi figli mi hanno abbandonato e giurano per quelli che non sono dèi. Io li ho saziati, ma essi hanno commesso adulterio e si affollano nelle case di prostituzione.
5 8 Sono come stalloni ben pasciuti e ardenti al mattino; ciascuno nitrisce dietro la moglie del proprio vicino.
5 9 Non li punirò io per queste cose?», dice l'Eterno, «e non mi vendicherò io di una simile nazione?
5 10 Salite sulle mura e distruggete, ma non effettuate una distruzione completa; portate via i suoi tralci, perché non sono dell'Eterno.
5 11 Poiché la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno agito perfidamente con me», dice l'Eterno.
5 12 Hanno rinnegato l'Eterno e hanno detto: «Non è lui. Nessun male ci verrà addosso; non vedremo né spada né fame.
5 13 I profeti non sono che vento, e in loro non c'è la parola di Dio. Sia fatto a loro ciò che dicono a noi».
5 14 Perciò così dice l'Eterno, il DIO degli eserciti: «Perché avete parlato in questo modo, io renderò le mie parole come fuoco nella tua bocca, e questo popolo come legna, che esso divorerà.
5 15 Ecco io farò venire contro di voi una nazione da lontano, o casa d'Israele», dice l'Eterno. «E' una nazione valorosa, è una nazione antica, una nazione di cui non conosci la lingua e non intendi le parole.
5 16 La sua faretra è come un sepolcro aperto; sono tutti uomini valorosi.
5 17 Essa divorerà le tue messi e il tuo pane, divorerà i tuoi figli e le tue figlie, divorerà le tue greggi e i tuoi armenti, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; distruggerà con la spada le tue città fortificate nelle quali confidi.
5 18 Ma anche in quei giorni», dice l'Eterno, «non ti distruggerò completamente,
5 19 E avverrà che quando direte: "Perché l'Eterno, il nostro DIO, ci ha fatto tutte queste cose?" tu risponderai loro: "Come voi avete abbandonato me e avete servito dèi stranieri nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese che non è vostro".
5 20 Annunziate questo alla casa di Giacobbe e proclamatelo in Giuda, dicendo:
5 21 Ascoltate ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi ma non vede, che ha orecchi ma non ode.
5 22 Non mi temerete?», dice l'Eterno, «non tremerete davanti a me che ho posto la sabbia per limite al mare, come statuto eterno che non oltrepasserà mai? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non la sorpassano".
5 23 Ma questo popolo ha un cuore ostinato e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno.
5 24 Non dicono in cuor loro: "Temiamo l'Eterno, il nostro DIO, che dà la pioggia a suo tempo, la prima e l'ultima pioggia, che mantiene per noi le settimane fissate per la mietitura
5 25 Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose e i vostri peccati tengono lontano da voi la prosperità.
5 26 Poiché fra il mio popolo si trovano uomini malvagi che spiano come uccellatori in agguato; essi tendono lacci e catturano uomini.
5 27 Come una gabbia è piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganno; perciò diventano grandi e arricchiscono.
5 28 Diventano grassi e prosperosi, sì, oltrepassano i limiti stessi del male. Non difendono la causa, la causa dell'orfano, eppure prosperano; non difendono il diritto dei poveri.
5 29 Non li dovrei punire per queste cose?». dice l'Eterno. «E non mi vendicherò io di una simile nazione?
5 30 Nel paese si è commessa una cosa spaventevole e orribile:
5 31 i profeti profetizzano falsamente, i sacerdoti governano in forza della propria autorità e il mio popolo ha piacere che sia così. Ma cosa farete quando verrà la fine?».
6 1 «O figli di Beniamino, cercate un rifugio fuori di Gerusalemme. Suonate la tromba in Tekoa e alzate un segnale di fuoco su Bethkerem, perché dal nord appare una calamità. una grande distruzione.
6 2 La bella e delicata figlia di Sion la distruggerò.
6 3 Verso di lei vengono dei pastori con i loro greggi; piantano le loro tende tutt'intorno contro di lei; ognuno pascola dalla sua parte.
6 4 Preparate la guerra contro di lei; levatevi e saliamo in pieno giorno! Guai a noi, perché il giorno declina e le ombre della sera si allungano!
6 5 Levatevi e saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!».
6 6 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti: «Tagliate i suoi alberi e costruite un terrapieno contro Gerusalemme; questa è la città che dev'essere punita; in mezza a lei non vi è che oppressione.
6 7 Come un pozzo fa scaturire le sue acque, così essa fa scaturire la sua malvagità, in lei si sente solo parlare di violenza e di distruzione; davanti a me stanno continuamente dolore e piaghe.
6 8 Lasciati correggere, o Gerusalemme, altrimenti la mia anima si allontanerà da te, altrimenti ti ridurrò una desolazione, una terra disabitata».
6 9 Così dice l'Eterno degli eserciti: «Il resto d'Israele sarà interamente racimolato come una vigna; ripassa la tua mano come il vendemmiatore sui tralci.
6 10 A chi parlerò e chi riprenderò perché ascolti? Ecco, il loro orecchio e incirconciso, e sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell'Eterno è diventata per loro oggetto di disprezzo e non vi trovano più alcun piacere.
6 11 Perciò io sono pieno del furore dell'Eterno; sono stanco di contenerlo. Lo riverserò sui bambini per la strada e sui giovani riuniti insieme, perché saranno presi sia l'uomo che la donna, sia il vecchio che l'uomo carico di anni.
6 12 Le loro case passeranno ad altri, assieme ai loro campi e alle loro mogli perché io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese», dice l'Eterno.
6 13 «Poiché dal più piccolo al più grande, sono tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, praticano tutti la menzogna.
6 14 Essi curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: "Pace, pace" quando non c'è pace
6 15 Si vergognavano quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati», dice l'Eterno.
6 16 Così dice l'Eterno: «Fermatevi sulle vie e guardate e domandate dei sentieri antichi, dove sia la buona strada, e camminate in essa; così troverete riposo per le anime vostre». Ma essi rispondono: «Non cammineremo in essa».
6 17 «Ho posto su di voi delle sentinelle: Fate attenzione al suono della tromba!». Ma essi rispondono: «Non faremo attenzione».
6 18 «Perciò, ascoltate, o nazioni, e sappi, o assemblea ciò che avverrà loro.
6 19 Ascolta o terra! Ecco, io farò venire su questo popolo una calamità, il frutto stesso dei loro pensieri, perché non hanno prestato attenzione alle mie parole e neppure alla mia legge, ma l'hanno rigettata.
6 20 Che m'importa dell'incenso che viene da Sceba, della canna odorosa che viene da un paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi e i vostri sacrifici non mi piacciono».
6 21 Perciò così dice l'Eterno: «Ecco, io porrò davanti a questo popolo delle pietre d'inciampo, nelle quali inciamperanno insieme padri e figli; il vicino e il suo amico periranno».
6 22 Così dice l'Eterno: «Ecco. un popolo viene dal paese del nord e una grande nazione sarà suscitata dalle estremità della terra.
6 23 Essi impugnano arco e lancia; sono crudeli e non hanno pietà; la loro voce assomiglia al fragore del mare; essi montano cavalli e sono pronti a combattere come un sol uomo contro di te, o figlia di Sion».
6 24 «Ne abbiamo udito la fama e le nostre mani sono cadute; l'angoscia si è impadronita di noi, come le doglie di una donna che partorisce».
6 25 Non uscite nei campi, non camminate per la via, perché la spada del nemico e il terrore sono ovunque.
6 26 O figlia del mio popolo, vestiti di sacco e rotolati nella cenere, fa' lutto come per un figlio unico, con un pianto amarissimo, perché il distruttore piomberà su di noi all'improvviso.
6 27 Io ti avevo posto fra il mio popolo come un saggiatore e una fortezza, perché conoscessi e saggiassi la loro via.
6 28 Essi sono tutti ribelli fra i ribelli, vanno attorno spargendo calunnie; sono bronzo e ferro, sono tutti corruttori.
6 29 Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano raffina il raffinatore, perché le scorie non si staccano.
6 30 Saranno chiamati «argento di rifiuto», perché l'Eterno li ha rigettati.
7 1 Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno dicendo:
7 2 «Fermati alla porta della casa dell'Eterno e là proclama questa parola e di': Ascoltate la parola dell'Eterno o voi tutti di Giuda che entrate per queste porte per prostrarvi davanti all'Eterno!».
7 3 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Emendate le vostre vie e le vostre opere, e io vi farò abitare in questo luogo.
7 4 Non ponete la vostra fiducia in parole ingannatrici, dicendo: "Questo è il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno!"
7 5 Ma se emendate completamente le vostre vie e le vostre opere, se praticate veramente la giustizia gli uni verso gli altri,
7 6 se non opprimete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargete sangue innocente in questo luogo e non andate dietro ad altri dèi a vostro danno.
7 7 allora io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che ho dato ai vostri padri da molto tempo e per sempre.
7 8 Ecco, voi mettete la vostra fiducia in parole ingannatrici che non giovano a nulla.
7 9 Così voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, bruciate incenso a Baal e andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate,
7 10 e poi venite a presentarvi davanti a me in questo tempio su cui è invocato il mio nome e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutte queste abominazioni.
7 11 Questo tempio su cui è invocato il mio nome è forse divenuto ai vostri occhi un covo di ladroni? Ecco, io ho visto questo», dice l'Eterno.
7 12 «Ma andate ora al mio luogo che era a Sciloh, dove avevo inizialmente posto il mio nome e vedete che cosa ne ho fatto a motivo della malvagità del mio popolo Israele.
7 13 Ed ora, poiché avete compiuto tutte queste cose» dice l'Eterno, «poiché quando vi ho parlato con urgenza ed insistenza non avete ascoltato, e vi ho chiamati e non avete risposto,
7 14 io farò con questo tempio su cui è invocato il mio nome e in cui riponete la vostra fiducia, con questo luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho fatto a Sciloh;
7 15 e vi scaccerò dalla mia presenza, come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la progenie di Efraim.
7 16 Perciò non intercedere per questo popolo non innalzare per loro alcun grido o preghiera e non insistere presso di me, perché non ti esaudirò.
7 17 Non vedi ciò che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme?
7 18 I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo, e poi fanno libazioni, ad altri dei per provocarmi ad ira.
7 19 Ma provocano veramente me», dice l'Eterno, «o non piuttosto se stessi a loro propria vergogna?».
7 20 Perciò così dice il Signore, l'Eterno: «Ecco, la mia ira, il mio furore si riverserà su questo luogo, sugli uomini e sulle bestie sugli alberi della campagna e sui frutti della terra e arderà senza estinguersi».
7 21 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne!
7 22 Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun ordine, quando li feci uscire dal paese d'Egitto, riguardo agli olocausti e sacrifici;
7 23 ma questo comandai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro DIO e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che vi ho comandato, perché siate felici".
7 24 Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma camminarono secondo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e andarono indietro e non avanti.
7 25 Dal giorno in cui i vostri padri uscirono dal paese d'Egitto fino a quest'oggi, vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti ogni giorno con urgenza ed insistenza.
7 26 Essi però non mi hanno ascoltato né hanno prestato orecchio, ma hanno indurito la loro cervice e si sono comportati peggio dei loro padri.
7 27 Perciò tu dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno.
7 28 Così dirai loro: "Questa è la nazione che non ascolta la voce dell'Eterno, il suo DIO, né accetta correzione; la verità è scomparsa ed è stata eliminata dalla loro bocca".
7 29 Tagliati i capelli e gettali via, e intona sulle alture un lamento, perché l'Eterno ha rigettato e abbandonato la generazione della sua ira.
7 30 I figli di Giuda hanno fatto ciò che è male ai miei occhi», dice l'Eterno. «Hanno collocato le loro abominazioni nel tempio in cui è invocato il mio nome, per contaminarlo.
7 31 Hanno edificato gli alti luoghi di Tofet, che è nella valle del figlio di Hinnom, per bruciare nel fuoco i loro figli e le loro figlie, cosa che non avevo comandato e che non mi era mai venuta in mente.
7 32 Perciò ecco, vengono i giorni», dice l'Eterno, «nei quali non si chiamerà più "Tofet" né "la Valle del figlio di Hinnom" ma "la Valle del massacro" e si seppelliranno i morti in Tofet, perché non ci sarà spazio altrove.
7 33 I cadaveri di questo popolo diverranno così pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra, e nessuno li spaventerà.
7 34 Farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, le grida di allegrezza e le grida di gioia, la voce dello sposo e la voce della sposa, perché il paese diventerà una desolazione».
8 1 «In quel tempo», dice l'Eterno, «si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi principi le ossa dei sacerdoti, le ossa dei profeti e le ossa degli abitanti di Gerusalemme.
8 2 e saranno esposte davanti al sole, alla luna e a tutto l'esercito del cielo, che essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno consultato e davanti ai quali si sono prostrati; non saranno raccolte né sepolte, ma saranno come letame sulla faccia della terra.
8 3 Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa razza malvagia in tutti i luoghi dove li avrò dispersi», dice l'Eterno degli eserciti.
8 4 Tu dirai loro: «Così dice l'Eterno: Se uno cade, non si rialza forse? Se uno si svia, non ritorna forse?
8 5 Perché dunque questo popolo, o Gerusalemme, si è sviato con una ribellione, perpetua? Persistono nell'inganno e rifiutano di ritornare
8 6 Ho prestato attenzione e ho ascoltato, ma essi non parlano rettamente, nessuno si pente della sua malvagità e dice: Che cosa ho fatto? Ognuno riprende la propria corsa, come un cavallo che si slancia nella battaglia.
8 7 Perfino la cicogna nel cielo conosce le sue stagioni, la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo del loro ritorno ma il mio popolo non conosce la legge dell'Eterno.
8 8 Come potete dire: "Noi siamo saggi e la legge dell'Eterno è con noi"? Ma ecco, la penna bugiarda degli scribi, l'ha resa una falsità.
8 9 I savi saranno svergognati, spaventati e catturati. Ecco, hanno rigettato la parola dell'Eterno; quale sapienza possono avere?
8 10 Perciò darò le loro mogli ad altri e i loro campi a nuovi padroni, perché dal più piccolo al più grande, sono tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.
8 11 Essi curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: "Pace, pace", quando non c'è pace,
8 12 Si vergognavano forse quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati», dice l'Eterno.
8 13 «Li sterminerò certamente», dice l'Eterno. «Non ci sarà più uva sulla vite né più fichi sul fico, e le foglie appassiranno. E anche le cose che ho loro dato saranno loro tolte».
8 14 «Perché ce ne stiamo seduti? Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate, e in esse periamo. Poiché l'Eterno, il nostro DIO, ci fa perire e ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro l'Eterno.
8 15 Aspettavamo la pace, ma non è giunto alcun bene, un tempo di guarigione, ma ecco il terrore».
8 16 Da Dan si ode lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore del nitrito dei suoi destrieri, trema tutto il paese, perché vengono e divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti.
8 17 «Poiché ecco, io manderò contro di voi serpenti e vipere; contro i quali non esiste alcun incantesimo, ed essi vi morderanno», dice l'Eterno.
8 18 Potessi trovare conforto nel mio dolore. Il mio cuore viene meno dentro di me.
8 19 Ecco una voce: è il grido della figlia del mio popolo da terra lontana: «Non è forse l'Eterno in Sion? Non è il suo re in mezzo a lei?». «Perché mi hanno provocato ad ira con le loro immagini scolpite e con idoli stranieri?».
8 20 La mietitura è passata, l'estate è finita e noi non siamo salvati.
8 21 Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono in lutto, sono in preda alla costernazione.
8 22 Non c'è forse balsamo, in Galaad, non c'è là alcun medico? Perché mai non giunge la guarigione della figlia del mio popolo?
9 1 Oh, fosse la mia testa una sorgente d'acqua e i miei occhi una fonte di lacrime, perché pianga giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo!
9 2 Oh, avessi nel deserto un rifugio per viandanti! Abbandonerei il mio popolo e me ne andrei lontano da loro, perché sono tutti adulteri, un assembramento di traditori.
9 3 «Tendono le loro lingue come fosse il loro arco per scoccare menzogne; nel paese sono potenti ma non per la verità, perché procedono di malvagità in malvagità e non conoscono me», dice l'Eterno.
9 4 «Si guardi ciascuno dal suo vicino e non fidatevi di ogni fratello, perché ogni fratello non fa che ingannare ed ogni vicino va spargendo calunnie.
9 5 Ognuno inganna il suo vicino e non dicono la verità; esercitano la loro lingua a mentire e si affaticano a fare il male.
9 6 La tua dimora è in mezzo all'inganno e per inganno rifiutano di conoscermi», dice l'Eterno.
9 7 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti: «Ecco, io li raffinerò e li saggerò. Cos'altro infatti posso fare per la figlia del mio popolo?
9 8 La loro lingua è una freccia micidiale; essa non dice che menzogne. Con la bocca ognuno parla di pace al suo vicino, ma nel suo cuore sta in agguato.
9 9 Non dovrei forse punirli per queste cose?», dice l'Eterno. «Non dovrei vendicarmi di una nazione come questa?».
9 10 Per i monti eleverò pianto e gemito e per i pascoli del deserto un lamento, perché sono bruciati e non vi passa più alcuno, né più si ode il belare delle greggi. Gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggiti, sono scomparsi.
9 11 «Io ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine e un rifugio di sciacalli, farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti».
9 12 Qual'è l'uomo saggio che può comprendere queste cose e colui al quale la bocca dell'Eterno ha parlato perché lo annunzi? Perché mai il paese è distrutto e desolato come un deserto e non vi passa più nessuno?
9 13 L'Eterno dice: «Perché costoro hanno abbandonato la mia legge che avevo posto davanti a loro, non hanno ascoltato la mia voce e non hanno camminato in conformità ad essa,
9 14 ma hanno seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere».
9 15 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io nutrirò questo popolo di assenzio e gli farò bere acqua avvelenata.
9 16 Li disperderò fra le nazioni che né loro né i loro padri hanno conosciuto, e manderò dietro a loro la spada, finché li avrò interamente distrutti».
9 17 Così dice l'Eterno degli eserciti: «Pensate a chiamare le lamentatrici: che vengano! Mandate a chiamare le più brave: che vengano!
9 18 Si affrettino a elevare su di noi un lamento affinché i nostri occhi si sciolgano in lacrime e le nostre palpebre versino acqua».
9 19 Poiché una voce di lamento si ode da Sion: «Come siamo devastati! Siamo grandemente confusi, perché dobbiamo lasciare il paese, perché hanno abbattuto le nostre dimore».
9 20 Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o donne, e il vostro orecchio riceva la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie un lamento e ognuna insegni alla sua vicina un canto funebre.
9 21 Poiché la morte è salita per le nostre finestre, è entrata nei nostri palazzi per far sparire i bambini dalla strada e i giovani dalle piazze.
9 22 «Parla: Così dice l'Eterno: "I cadaveri degli uomini giaceranno come letame sull'aperta campagna, come un covone lasciato indietro dal mietitore e che nessuno raccoglie"».
9 23 Così dice l'Eterno: «Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza.
9 24 Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l'Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; poiché mi compiaccio in queste cose», dice l'Eterno.
9 25 «Ecco, vengono i giorni», dice l'Eterno, «in cui punirò tutti i circoncisi, che sono incirconcisi:
9 26 l'Egitto, Giuda, Edom, i figli di Ammon, Moab, e tutti quelli che si tagliano gli angoli della barba e abitano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise e tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore».
10 1 Ascoltate la parola che l'Eterno vi rivolge, o casa d'Israele.
10 2 Così dice l'Eterno: «Non imparate a seguire la via delle nazioni e non abbiate paura dei segni del cielo, perché sono le nazioni che ne hanno paura.
10 3 Poiché i costumi dei popoli sono vanità: infatti uno taglia un albero dal bosco, il lavoro delle mani di un operaio con l'ascia.
10 4 Lo adornano d'argento e d'oro, lo fissano con chiodi e martelli perché non si muova.
10 5 Stanno diritti come una palma e non possono parlare; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non abbiate paura di loro, perché non possono fare alcun male, né è in loro potere fare il bene».
10 6 Nessuno è simile a te, o Eterno, tu sei grande e il tuo nome è grande in potenza.
10 7 Chi non ti temerebbe, o re delle nazioni? Sì questo ti è dovuto, perché fra tutti i savi delle nazioni, in tutti i loro regni non c'è nessuno simile a te.
10 8 Sono tutti insieme stupidi e insensati; il loro idolo di legno è una dottrina di nessun valore.
10 9 Argento battuto in lamine portato da Tarshish, e oro da Ufaz, lavoro di artigiano e di mano di orefice; il loro vestito è di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro di uomini esperti.
10 10 Ma l'Eterno è il vero DIO egli è il DIO vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno.
10 11 Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo».
10 12 Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
10 13 Quando emette la sua voce c'è un fragore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, produce i lampi per la pioggia e fa uscire il vento dai suoi serbatoi.
10 14 Ogni uomo allora diventa insensato, privo di conoscenza, ogni orafo si vergogna della sua immagine scolpita, perché la sua immagine fusa è falsità e in essa non c'è spirito.
10 15 Sono vanità, lavoro d'inganno, nel tempo della loro punizione periranno.
10 16 La porzione di Giacobbe non è come loro, perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele, è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti».
10 17 «Raduna dal paese le tue mercanzie tu che sei cinta d'assedio».
10 18 Poiché così dice l'Eterno: «Ecco, questa volta io lancerò lontano gli abitanti del paese e farò venire su di loro una grande sventura, perché possano ritrovare me».
10 19 Guai a me a motivo della mia ferita; la mia piaga è dolorosa. Ma io ho detto: «Questa è un'infermità che devo sopportare».
10 20 La mia tenda è devastata e tutte le mie corde sono rotte, i miei figli sono andati lontano da me e non sono più non c'è più nessuno che pianti la mia tenda o che rialzi i miei padiglioni.
10 21 Poiché i pastori sono stati insensati e non hanno cercato l'Eterno; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso.
10 22 Ecco, giunge un rumore di notizie e un gran trambusto dal paese del nord, per ridurre le città di Giuda una desolazione, un rifugio di sciacalli.
10 23 O Eterno, io so che la via dell'uomo non è in suo potere e non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi
10 24 Correggimi, o Eterno, ma con giustizia, non nella tua ira per non ridurmi al nulla.
10 25 Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono e sui popoli che non invocano il tuo nome, perché hanno divorato Giacobbe, sì, l'hanno divorato e consumato e hanno distrutto la sua dimora.
11 1 Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:
11 2 «Ascoltate le parole di questo patto e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme.
11 3 Di' loro: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questo patto,
11 4 che io comandai ai vostri padri il giorno in cui li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce e fate queste cose in base a tutto ciò che vi comando; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro DIO
11 5 affinché io possa adempiere il giuramento che feci ai vostri padri, di dare loro un paese dove scorre latte e miele, come oggi avviene». Io risposi e dissi: «Così sia, o Eterno!».
11 6 Allora l'Eterno mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica.
11 7 Poiché io ho insistentemente esortato i vostri padri dal giorno che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto fino a questo giorno, li ho esortati con urgenza, dicendo: Ascoltate la mia voce!
11 8 Essi però non l'hanno ascoltata né prestarono orecchio, ma camminarono ciascuno secondo la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io farò venire su di loro tutte le cose dette in questo patto che avevo comandato loro di osservare, ma che non osservarono».
11 9 Poi l'Eterno mi disse: «E' stata scoperta una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme.
11 10 Sono ritornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali rifiutarono di ascoltare le mie parole, e sono anch'essi andati dietro ad altri dèi, per servirli; la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto che io avevo fatto con i loro padri».
11 11 Perciò così dice l'Eterno: «Ecco, io farò venire su di loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò.
11 12 Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai quali hanno bruciato incenso, ma essi non li salveranno nel tempo della loro calamità.
11 13 Poiché, o Giuda, i tuoi dèi sono numerosi come le tue città, e gli altari che avete eretto a quella cosa vergognosa, altari per bruciare incenso a Baal, sono numerosi come le vie di Gerusalemme.
11 14 Perciò non pregare per questo popolo e non innalzare per loro alcun grido o preghiera, perché io non li esaudirò quando grideranno a me per la loro sventura».
11 15 Che cosa fa il mio diletto nel mio tempio, quando ha compiuto molte scelleratezze? Potranno le carni consacrate allontanare da te la tua malvagità, perché tu possa rallegrarti?
11 16 L'Eterno ti aveva chiamato con il nome di Ulivo verdeggiante bello, con frutti squisiti. Al rumore di un gran tumulto, egli vi appiccherà il fuoco, e i suoi rami saranno distrutti.
11 17 L'Eterno degli eserciti che ti aveva piantato ha decretato sventura contro di te, a motivo della malvagità commessa a loro stesso danno dalla casa d'Israele e dalla casa di Giuda nel provocarmi ad ira, bruciando incenso a Baal».
11 18 L'Eterno me l'ha fatto sapere e io l'ho saputo; allora tu mi hai mostrato le loro azioni.
11 19 Io ero come un agnello mansueto condotto al macello e non sapevo che ordivano macchinazioni contro di me, dicendo: «Distruggiamo l'albero col suo frutto e eliminiamolo dalla terra dei viventi, affinché il suo nome non sia più ricordato».
11 20 Ma, o Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti la mente e il cuore, fammi vedere la tua vendetta su di loro, perché ti ho reso noto la mia causa.
11 21 Perciò così dice l'Eterno riguardo agli uomini di Anathoth che cercano la tua vita, dicendo: «Non profetizzare nel nome dell'Eterno, perché non abbia a morire per mano nostra».
11 22 Così dunque dice l'Eterno degli eserciti: «Ecco, io li punirò: i giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame.
11 23 Non resterà di loro alcun residuo, perché io farò venire la calamità sugli uomini di Anathoth, nell'anno della loro punizione».
12 1 Tu sei giusto, o Eterno; come posso discutere con te? Tuttavia parlerò con te intorno ai tuoi giudizi. Perché la via degli empi prospera? Perché vivono tranquilli quelli che agiscono perfidamente?
12 2 Li hai piantati e hanno pure messo radice; crescono e addirittura portano frutto. Tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro cuore.
12 3 Ma tu, o Eterno, mi conosci, mi vedi ed esamini il mio cuore, nei tuoi confronti. Trascinali al macello come pecore e appartali per il giorno del massacro!
12 4 Fino a quando farà cordoglio il paese e seccherà l'erba di ogni campo? Per la malvagità dei suoi abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati, perché essi dicono: «Egli non vedrà la nostra fine».
12 5 Se tu corri con i pedoni e ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se ti senti sicuro solamente in un paese pacifico, cosa farai quando il Giordano si gonfierà?
12 6 Poiché perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre hanno agito perfidamente con te; anch'essi ti gridano dietro a piena voce. Non fidarti di loro quando ti diranno buone parole.
12 7 Ho abbandonato la mia casa, ho rigettato la mia eredità; ho dato ciò che ho di più caro nelle mani dei suoi nemici.
12 8 La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha lanciato il suo grido contro di me; per questo l'ho odiata.
12 9 La mia eredità è stata per me come l'uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si lanciano contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare!
12 10 Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato la mia porzione, hanno ridotto la mia deliziosa porzione in un deserto desolato.
12 11 L'hanno ridotta una desolazione, desolata, fa' cordoglio davanti a me; tutto il paese è desolato, ma nessuno se ne dà pensiero.
12 12 Su tutte le alture del deserto sono giunti i devastatori e la spada dell'Eterno divora il paese da un'estremità all'altra; nessuna carne ha pace.
12 13 Hanno seminato grano, ma raccolgono spine; si sono affaticati, ma senza alcun vantaggio. Si vergogneranno del vostro raccolto, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno!
12 14 Così dice l'Eterno contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l'eredità che ho dato in possesso al mio popolo Israele: «Ecco, li sradicherò dal loro paese e sradicherò la casa di Giuda di mezzo a loro.
12 15 Ma avverrà che, dopo averli sradicati, ritornerò ad aver compassione di loro e li ricondurrò a ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.
12 16 E avverrà che se impareranno accuratamente le vie del mio popolo e a giurare per il mio nome, dicendo: "L'Eterno vive", come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo,
12 17 Ma se non ascolteranno, io sradicherò interamente quella nazione e la distruggerò», dice l'Eterno.
13 1 Così mi ha detto l'Eterno: «Va' a comprarti una cintura di lino e mettila sui tuoi lombi, ma non immergerla nell'acqua».
13 2 Così io comprai la cintura, secondo la parola dell'Eterno e me la misi sui lombi.
13 3 Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta una seconda volta, dicendo:
13 4 «Prendi la cintura che hai comprato e che hai sui tuoi lombi, levati, va' verso l'Eufrate e là nascondila nella fessura di una roccia».
13 5 Io andai e la nascosi presso l'Eufrate, come l'Eterno mi aveva comandato.
13 6 Dopo molti giorni avvenne che l'Eterno mi disse: «Levati, va' verso l'Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi».
13 7 Io andai verso l'Eufrate, scavai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta. Ma ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.
13 8 Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
13 9 «Così dice l'Eterno: "In questo modo io distruggerò l'orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme.
13 10 Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole che cammina nella caparbietà del suo cuore e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi davanti a loro, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla.
13 11 Poiché come la cintura aderisce ai lombi dell'uomo, così io avevo fatto aderire a me tutta la casa d'Israele e tutta la casa di Giuda», dice l'Eterno, «perché fossero mio popolo, per mia fama, lode e gloria; ma non hanno voluto ascoltare"».
13 12 «Perciò tu dirai loro questa parola: "Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ogni vaso sarà riempito di vino". Se poi ti diranno: "Non sappiamo forse che ogni vaso si riempie di vino?",
13 13 tu risponderai loro: "Così dice l'Eterno: Ecco, io riempirò di ubriachezza tutti gli abitanti di questo paese: i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
13 14 Li frantumerò l'uno contro l'altro i padri e i figli insieme"», dice l'Eterno. «Non avrò pietà non li risparmierò e non avrò alcuna compassione che mi impedirà di distruggerli».
13 15 Ascoltate e porgete orecchio: Non insuperbite, perché l'Eterno ha parlato.
13 16 Date gloria all'Eterno, il vostro DIO prima che faccia venire le tenebre e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, perché mentre voi aspettate la luce, egli la cambi in ombra di morte e la trasformi in densa oscurità.
13 17 Ma se non ascoltate questo, l'anima mia piangerà in segreto a motivo del vostro orgoglio, i miei occhi piangeranno dirottamente e si scioglieranno in lacrime, perché il gregge dell'Eterno sarà condotto in cattività.
13 18 Di' al re e alla regina madre: «Sedete più in basso, perché il vostro dominio, la corona della vostra gloria, cadrà».
13 19 Le città del sud sono chiuse e nessuno le aprirà, tutto Giuda è condotto in cattività, è condotto in cattività interamente.
13 20 Alzate i vostri occhi e guardate quelli che vengono dal nord; dov'è il gregge che ti era stato affidato, le tue belle pecore?
13 21 Cosa dirai quando ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato loro ad essere capi e dominatori su di te. Non ti prenderanno forse le doglie come una donna che sta per partorire?
13 22 E se dirai in cuor tuo: «Perché mi accadono queste cose?». Per la grandezza della tua iniquità i lembi della tua veste saranno scoperti e i tuoi calcagni messi a nudo.
13 23 Può un Etiope cambiare la sua pelle o una tigre le sue striature? Allo stesso modo potreste voi abituati a fare il male, fare il bene?
13 24 «Perciò li disperderò come stoppia portata via dal vento del deserto.
13 25 Questa è la tua sorte, la parte che ho misurato per te», dice l'Eterno, «perché mi hai dimenticato e hai confidato nella menzogna.
13 26 Perciò solleverò anch'io i lembi della veste sul viso, perché si veda la tua vergogna.
13 27 Ho visto i tuoi adulteri, i tuoi nitriti, la dissolutezza della tua prostituzione, le tue abominazioni sulle colline, e nei campi. Guai a te, o Gerusalemme! Per quanto tempo rimarrai ancora immonda?».
14 1 La parola dell'Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità:
14 2 «Giuda è in lutto e le porte delle sue città languiscono, fanno cordoglio per il paese e il grido di Gerusalemme sale al cielo.
14 3 I nobili fra loro mandano i loro giovani a cercare acqua; essi vanno alle cisterne, ma non trovano acqua e ritornano con i loro vasi vuoti; sono pieni di vergogna e di confusione, e si coprono il capo.
14 4 Il suolo è pieno di crepe, perché non c'è stata pioggia nel paese; gli agricoltori sono pieni di vergogna e si coprono il capo
14 5 Perfino la cerva partorisce nei campi ma abbandona i suoi cerbiatti, perché non c'è erba.
14 6 Gli onagri si fermano sulle alture e fiutano l'aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c'è erba».
14 7 Anche se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, o Eterno, opera per amore del tuo nome, perché le nostre ribellioni sono molte; abbiamo peccato contro di te.
14 8 O speranza d'Israele, suo salvatore in tempo di calamità, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma solo per passare la notte?
14 9 Perché saresti come un uomo sbigottito, come un forte che non può salvare? Eppure tu sei in mezzo a noi, o Eterno e il tuo nome è invocato su di noi. Non abbandonarci!
14 10 Così dice l'Eterno a questo popolo: «A loro piace veramente girovagare; non trattengono i loro passi. Perciò l'Eterno non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati».
14 11 L'Eterno quindi mi disse: «Non pregare per questo popolo, per il suo benessere.
14 12 Anche se digiunano non ascolterò il loro grido; se fanno olocausti e offerte di cibo non li gradirò; ma li sterminerò con la spada, con la fame e con la peste».
14 13 Allora dissi: «Ah, Signore, Eterno! Ecco, i profeti dicono loro: "Voi non vedrete la spada né soffrirete la fame, ma io vi darò una pace sicura in questo luogo.
14 14 L'Eterno mi disse: «I profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine e non ho parlato loro. Essi vi profetizzano una visione falsa, una divinazione vana e l'inganno del loro cuore.
14 15 Perciò così dice l'Eterno riguardo ai profeti che profetizzano nel mio nome senza che io li abbia mandati, e dicono: "Non ci sarà né spada né fame in questo paese" quei profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame.
14 16 Quanto poi al popolo al quale essi hanno profetizzato, sarà gettato nelle vie di Gerusalemme a motivo della fame e della spada, e non vi sarà nessuno che li seppellisca, essi, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie. Così riverserò su di loro la loro malvagità».
14 17 Di' loro dunque questa parola: «Versino lacrime i miei occhi giorno e notte senza smettere, perché la vergine figlia del mio popolo è stata colpita da una grande calamità, da una ferita profonda.
14 18 Se esco per i campi, ecco gli uccisi per la spada; se entro in città, ecco quelli che languiscono per la fame. Perfino il profeta e il sacerdote si aggirano per un paese che non conoscono».
14 19 Hai forse rigettato completamente Giuda, o ti sei disgustato di Sion? Hai colpito e non c'è guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, un tempo di guarigione, ma ecco il terrore.
14 20 O Eterno, noi riconosciamo la nostra malvagità e l'iniquità dei nostri padri, sì, abbiamo peccato contro di te.
14 21 Non rigettarci per amore del tuo nome, non disonorare il trono della tua gloria. Ricordati: non rompere il tuo patto con noi.
14 22 Fra gli idoli vani delle genti ce n'è forse qualcuno che può far piovere? O può il cielo dare acquazzoni? Non sei invece tu, o Eterno, il nostro DIO? Perciò noi speriamo in te, perché tu hai fatto tutte queste cose.
15 1 Ma l'Eterno mi disse: «Anche se Mosè, e Samuele, si presentassero davanti a me, il mio cuore non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza; che se ne vada!
15 2 Se poi ti dovessero dire: "Dove andremo? dirai loro: Così dice l'Eterno: Alla morte i destinati alla morte, alla spada i destinati alla spada, alla fame i destinati alla fame, alla cattività i destinati alla cattività.
15 3 Io stabilirò sopra di loro quattro specie di flagelli», dice l'Eterno: «la spada per uccidere, i cani per sbranare, gli uccelli del cielo e le bestie della terra per divorare e distruggere.
15 4 Li farò essere maltrattati per tutti i regni della terra a causa di Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che ha fatto in Gerusalemme.
15 5 Chi infatti avrebbe pietà di te, o Gerusalemme, chi farebbe cordoglio per te? Chi si scomoderebbe per domandare come stai?
15 6 Tu mi hai respinto», dice l'Eterno, «mi hai voltato le spalle. Perciò io stenderò la mano contro di te e ti distruggerò; sono stanco di pentirmi.
15 7 Li disperderò col ventilabro alle porte del paese, li priverò di figli e farò perire Il mio popolo, perché non si convertono dalle loro vie.
15 8 Renderò le sue vedove più numerose della sabbia del mare. Farò venire contro di loro, contro la madre dei giovani, un devastatore in pieno giorno, farò cadere improvvisamente su di lei angoscia e terrore.
15 9 Colei che ha partorito sette, figli languisce ed esala lo spirito; il suo sole tramonta mentre è ancora giorno; è coperta di vergogna e confusa. Consegnerò i loro superstiti alla spada in balìa dei loro nemici», dice l'Eterno.
15 10 Guai a me, madre mia, perché mi hai partorito come uomo di lite e di contesa per tutto il paese. Non ho dato nulla in prestito, né altri hanno prestato a me eppure tutti mi maledicono.
15 11 L'Eterno dice: «Certamente ti libererò per sempre, certamente farò si che il nemico ti supplichi nel tempo dell'avversità e nel tempo dell'angoscia.
15 12 Può uno spezzare il ferro, il ferro del nord e il bronzo?
15 13 La tua ricchezza e i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio senza alcun prezzo per tutti i tuoi peccati e in tutti i tuoi confini.
15 14 E ti farò passare con i tuoi nemici in un paese che non conosci perché un fuoco si è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi».
15 15 Tu lo sai, o Eterno, ricordati di me e visitami, e vendicami dei miei persecutori; nella lentezza della tua ira non portarmi via; sappi che per amor tuo ho portato l'obbrobrio.
15 16 Appena ho trovato le tue parole, le ho divorate, la tua parola è stata per me la gioia e l'allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, o Eterno, DIO degli eserciti.
15 17 Io non mi sono seduto nell'assemblea degli schernitori, né mi sono rallegrato; ma a motivo della tua mano mi sono seduto solitario, perché tu mi avevi riempito d'indignazione.
15 18 Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile rifiuta di guarire? Vuoi essere per me come un ruscello che vien meno, come acqua che non dà affidamento?
15 19 Perciò così dice l'Eterno: «Se tu ritorni a me, io ti ristabilirò e tu starai davanti a me. Se tu separi il prezioso dal vile, tu sarai come la mia bocca; essi ritorneranno a te, ma tu non devi tornare a loro.
15 20 Io ti renderò per questo popolo un forte muro di bronzo; combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti», dice l'Eterno. «Ti libererò dalla mano dei malvagi e ti riscatterò dalla mano dei violenti».
16 1 La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
16 2 «Non prendere moglie né avere figli o figlie in questo luogo».
16 3 Poiché così dice l'Eterno riguardo ai figli e alle figlie che sono nati in questo paese e riguardo alle madri che li hanno partoriti e ai padri che li hanno generati in questo paese:
16 4 «Essi moriranno di morti atroci, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno lasciati come letame sulla superficie del suolo; saranno sterminati dalla spada e dalla fame, e i loro cadaveri saranno pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra».
16 5 Poiché così dice l'Eterno: «Non entrare nella casa del lutto e non andare a far cordoglio e a piangerli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità e la mia compassione», dice l'Eterno.
16 6 «Grandi e piccoli moriranno in questo paese; non saranno sepolti né si farà cordoglio per essi, non si faranno incisioni né rasatura per essi.
16 7 Non si romperà il pane per quelli che fanno cordoglio per consolarli di un morto né si darà loro da bere il calice della consolazione per il proprio padre e la propria madre.
16 8 Non entrare neppure in una casa di banchetto per sederti con loro a mangiare e a bere».
16 9 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io farò cessare in questo luogo, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni, il grido di gioia e il grido di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa.
16 10 E avverrà che quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: "Perché l'Eterno ha pronunciato contro di noi tutta questa grande calamità? Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiamo commesso contro l'Eterno, il nostro DIO?".
16 11 Allora tu risponderai loro: Perché i vostri padri mi hanno abbandonato», dice l'Eterno, «sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si sono prostrati davanti a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge.
16 12 E voi avete fatto peggio dei vostri padri, perché ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio e rifiuta di ascoltarmi.
16 13 Perciò io vi scaccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e là servirete altri dèi giorno e notte, perché io non vi farò grazia».
16 14 «Perciò ecco, vengono i giorni», dice l'Eterno, «nei quali non si dirà più: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto",
16 15 ma: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi dove li aveva dispersi". E io li ricondurrò nel loro paese che avevo dato ai loro padri.
16 16 Ecco, io manderò un gran numero di pescatori a pescarli», dice l'Eterno, «e poi manderò un gran numero di cacciatori che li cacceranno da ogni monte da ogni collina e dalle fessure delle rocce.
16 17 Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie, che non sono nascoste dalla mia faccia, né la loro iniquità rimane occulta ai miei occhi.
16 18 Prima di tutto li ripagherò doppiamente per la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli esecrandi e hanno riempito la mia eredità con le loro abominazioni».
16 19 O Eterno, mia forza, mia fortezza, e mio rifugio nel giorno dell'avversità, a te verranno le nazioni dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri hanno ereditato soltanto menzogne, vanità e cose che non giovano a nulla».
16 20 «Può l'uomo fabbricarsi degli dèi, che però non sono dèi?
16 21 Perciò ecco, questa volta farò loro conoscere, mostrerò loro la mia mano e la mia potenza; ed essi sapranno che il mio nome è l'Eterno»
17 1 «Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, è inciso con una punta di diamante sulla tavola del loro cuore e sui corni dei vostri altari.
17 2 Anche i loro figli ricordano i loro altari e i loro Ascerim, presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli.
17 3 O mia montagna nella campagna, io abbandonerò al saccheggio i tuoi beni, tutti i tuoi tesori e i tuoi alti luoghi a motivo del peccato presente in tutto il tuo territorio.
17 4 Così per colpa tua perderai l'eredità che ti avevo dato e ti farò servire i tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso un fuoco nella mia ira, che arderà per sempre».
17 5 Così dice l'Eterno: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!
17 6 Egli sarà come un tamerisco nel deserto; quando viene il bene non lo vedrà. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra salata senza abitanti.
17 7 Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno!
17 8 Egli sarà come un albero piantato presso l'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume. Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi, nell'anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto.
17 9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?
17 10 Io, l'Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni.
17 11 Chi acquista ricchezze ingiustamente è come la pernice che cova uova che non ha deposto; nel bel mezzo dei suoi giorni dovrà lasciarle, e alla fine sarà trovato stolto».
17 12 Trono di gloria eccelso fin dal principio è il luogo del nostro santuario.
17 13 O Eterno, speranza d'Israele, tutti quelli che ti abbandonano saranno svergognati. «Quelli che si allontanano da me saranno scritti in terra, perché hanno abbandonato l'Eterno la sorgente d'acqua viva»,
17 14 Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito, salvami e sarò salvato, perché tu sei la mia lode.
17 15 Ecco, essi mi dicono: «Dov'è la parola dell'Eterno? Si compia ora!».
17 16 Io tuttavia non ho rifiutato di essere loro pastore seguendo te né ho desiderato il giorno funesto. Tu conosci ciò che è uscito dalla mia bocca, perché veniva dalla tua presenza.
17 17 Non essere per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno dell'avversità.
17 18 Siano svergognati i miei persecutori, ma non sia svergognato io; siano essi spaventati, ma non sia spaventato io; fa' venire su di loro il giorno di sventura e distruggili con doppia distruzione!
17 19 Così mi ha detto l'Eterno: «Va' e fermati alla porta dei figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda e presso tutte le porte di Gerusalemme,
17 20 e di' loro: Ascoltate la parola dell'Eterno, o re di Giuda, e tutto Giuda e voi tutti abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte».
17 21 Così dice l'Eterno: «Badate a voi stessi e non portate alcun peso né fatelo entrare per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato,
17 22 Non portate alcun peso fuori delle vostre case né fate alcun lavoro in giorno di sabato, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri.
17 23 Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma indurirono la loro cervice per non ascoltare e per non accettare ammaestramento.
17 24 Così avverrà che, se ascolterete attentamente», dice l'Eterno, «se non farete entrare alcun peso per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificherete il giorno di sabato e non farete in esso alcun lavoro,
17 25 allora i re e i principi che siedono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli, essi, i loro principi, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata per sempre.
17 26 Verranno quindi dalle città di Giuda, dai dintorni di Gerusalemme, dal paese di Beniamino, dal bassopiano, dai monti e dal Neghev, portando olocausti, sacrifici, oblazioni di cibo e incenso, e offrendo sacrifici di rendimento di grazie nella casa dell'Eterno.
17 27 Ma se non mi ascolterete, santificando il giorno di sabato: non portando pesi e non introducendoli per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e non si estinguerà».
18 1 La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno, dicendo:
18 2 «Alzati e scendi alla casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole».
18 3 Allora io scesi alla casa del vasaio, ed ecco, egli stava facendo un lavoro alla ruota.
18 4 Ma il vaso che stava facendo con l'argilla si guastò nelle mani del vasaio. Così, cominciando da capo, egli fece con essa un altro vaso, come parve bene agli occhi del vasaio.
18 5 Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
18 6 «O casa d'Israele, non posso io fare con voi come ha fatto questo vasaio?», dice l'Eterno. «Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così siete voi nelle mie mani, o casa d'Israele!
18 7 Talvolta riguardo a una nazione e riguardo a un regno, io parlo di sradicare, di abbattere e di distruggere;
18 8 ma se quella nazione contro la quale ho parlato si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle.
18 9 Altra volta riguardo a una nazione e riguardo a un regno, io parlo di edificare e di piantare;
18 10 ma se quella nazione o regno fa ciò che è male ai miei occhi, non ascoltando la mia voce, io mi pento del bene che avevo promesso di farle.
18 11 Perciò ora parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme e di' Così dice l'Eterno: Ecco, io concepisco contro di voi del male e formo contro di voi un disegno, Si converta ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed emendate le vostre vie e le vostre azioni!».
18 12 Ma essi dicono: «E' inutile, noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri e vogliamo agire ciascuno secondo la caparbietà del proprio cuore malvagio».
18 13 Perciò così dice l'Eterno: «Chiedete dunque fra le nazioni chi ha udito cose simili. La vergine d'Israele ha fatto una cosa orrenda.
18 14 Potrà forse scomparire la neve del Libano dalle rocce che si ergono al di sopra del paese?, o si seccheranno mai le fredde acque correnti di una terra straniera?
18 15 Eppure il mio popolo mi ha dimenticato; bruciano incenso a idoli vani, che li hanno fatti inciampare nelle loro vie, i sentieri antichi, per camminare su vie traverse e non sulla via maestra,
18 16 facendo del loro paese una desolazione, un oggetto di perpetuo scherno; così tutti quelli che vi passeranno rimarranno stupiti e scuoteranno la testa,
18 17 Io li disperderò davanti al nemico come fa il vento orientale. Nel giorno della loro calamità io mostrerò loro le spalle e non la faccia».
18 18 Poi essi dissero: «Venite e ordiamo congiure contro Geremia, perché la legge non verrà meno al sacerdote né il consiglio al savio né la parola al profeta. Venite, colpiamolo con la lingua e non prestiamo attenzione ad alcuna delle sue parole».
18 19 Prestami attenzione, o Eterno, e ascolta la voce di quelli che contendono con me.
18 20 Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricorda che mi sono presentato davanti a te per parlare in loro favore e per allontanare da loro la tua ira.
18 21 Perciò abbandona i loro figli alla fame e dalli in potere della spada; siano le loro mogli private di figli e vedove, i loro mariti siano feriti a morte; i loro giovani siano uccisi di spada in battaglia.
18 22 Si oda un grido dalle loro case, quando farai piombare improvvisamente su di loro una schiera di soldati, perché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi.
18 23 Ma tu, o Eterno, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Siano essi rovesciati davanti a te. Trattali duramente nel giorno della tua ira.
19 1 Così ha detto l'Eterno: «Va' e compra una brocca di terracotta; prendi quindi alcuni anziani del popolo e alcuni anziani dei sacerdoti
19 2 e esci verso la valle del figlio di Hinnom che è all'ingresso della Porta del coccio e là proclama le parole che io ti dirò.
19 3 Dirai così: Ascoltate la parola dell'Eterno, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io farò venire sopra questo luogo una calamità tale che farà rintronare gli orecchi di chiunque l'udrà,
19 4 perché mi hanno abbandonato, hanno profanato questo luogo e vi hanno bruciato incenso ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano, e hanno riempito questo luogo di sangue degli innocenti;
19 5 hanno edificato gli alti luoghi a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli in olocausto a Baal, cosa che non avevo comandato, di cui non avevo mai parlato e che non mi era mai venuta in mente.
19 6 Perciò ecco, i giorni vengono», dice l'Eterno, «in cui questo luogo non si chiamerà più "Tofet", né "la Valle del figlio di Hinnom" ma "la Valle del massacro"
19 7 Io renderò vani i disegni di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo e li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mano di coloro che cercano la loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo a e alle bestie della terra.
19 8 Ridurrò questa città a una desolazione e a un oggetto di scherno; chiunque le passerà vicino rimarrà stupito e si metterà a fischiare per tutte le sue piaghe.
19 9 Farò loro mangiare la carne dei loro figli e la carne delle loro figlie e mangeranno la carne gli uni degli altri durante l'assedio e le strettezze in cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro vita.
19 10 Poi tu spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno venuti con te
19 11 e dirai loro: Così dice l'Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più riparare; allora seppelliranno i morti in Tofet, perché non ci sarà più posto per seppellire.
19 12 Così farò a questo luogo, dice l'Eterno, e ai suoi abitanti rendendo questa città come Tofet.
19 13 Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet, cioè tutte le case sui tetti delle quali hanno bruciato incenso a tutto l'esercito del cielo e hanno fatto libazioni ad altri dèi».
19 14 Geremia tornò quindi da Tofet dove l'Eterno l'aveva mandato a profetizzare, si fermò nel cortile della casa dell'Eterno e disse a tutto il popolo:
19 15 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io faccio venire su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che ho pronunciato contro di lei, perché hanno indurito la loro cervice per non dare ascolto alle mie parole».
20 1 Ora Pashhur, figlio di Immer, sacerdote e caposoprintendente della casa dell'Eterno, udì Geremia che profetizzava queste cose.
20 2 Allora Pashhur percosse il profeta Geremia e lo mise nella prigione che si trovava nella porta superiore di Beniamino presso la casa dell'Eterno.
20 3 Il giorno seguente Pashhur fece uscire Geremia dalla prigione. Geremia gli disse: «L'Eterno non ti chiama più Pashhur, ma Magor-Missabib.
20 4 Poiché così dice l'Eterno: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Darò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, che li condurrà in cattività a Babilonia e li colpirà con la spada.
20 5 Inoltre darò tutte le ricchezze di questa città, tutto il prodotto delle sue fatiche e tutte le sue cose preziose, sì, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici che li saccheggeranno, li prenderanno e li porteranno a Babilonia.
20 6 E tu, Pashhur, e tutti quelli che abitano in casa tua, andrete in cattività, andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne».
20 7 Tu mi hai persuaso, o Eterno, e io mi sono lasciato persuadere; tu sei più forte di me e hai vinto. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me.
20 8 Poiché ogni volta che io parlo, grido e proclamo: "Violenza e saccheggio!" Sì, la parola dell'Eterno è per me un motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
20 9 Allora ho detto: «Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome». Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
20 10 Udivo le calunnie di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denuncieremo!». Tutti quelli con i quali vivevo in pace aspettavano che io inciampassi e dicevano: «Forse si lascerà persuadere, così noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui».
20 11 Ma l'Eterno è con me come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno grandemente svergognati, perché non riusciranno; la loro vergogna sarà eterna e non sarà dimenticata.
20 12 Ma tu, o Eterno degli eserciti, che provi il giusto e scruti la mente e il cuore, fammi vedere la tua vendetta su di loro, perché a te ho affidato la mia causa.
20 13 Cantate all'Eterno, lodate l'Eterno, perché ha liberato la vita del bisognoso dalla mano dei malfattori.
20 14 Maledetto il giorno in cui nacqui! Il giorno in cui mia madre mi partorì non sia benedetto!
20 15 Maledetto l'uomo che portò l'annuncio a mio padre, dicendo: «Ti è nato un figlio maschio», riempiendolo di gioia.
20 16 Sia quell'uomo come le città che l'Eterno ha distrutto senza alcuna compassione. Oda il grido al mattino e clamori di guerra a mezzogiorno,
20 17 perché non mi ha fatto morire fin dal grembo materno; così mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre.
20 18 Perché sono uscito dal grembo materno, per vedere travaglio, dolore e per finire i miei giorni nella vergogna?
21 1 La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno, quando il re Sedekia gli mandò Pashhur figlio di Malkiah e Sofonia, figlio di Maaseiah, il sacerdote per dirgli:
21 2 «Deh. consulta per noi l'Eterno, perché Nebukadnetsar, re di Babilonia, fa guerra contro di noi. Forse l'Eterno agirà nei nostri confronti secondo tutte le sue meraviglie, ed egli si ritirerà da noi».
21 3 Allora Geremia disse loro: «Direte così a Sedekia:
21 4 Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ecco, io farò indietreggiare le armi di guerra che sono nelle vostre mani, con le quali combattete contro il re di Babilonia, contro i Caldei che vi assediano fuori le mura e le radunerò in mezzo a questa città.
21 5 Io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore e con grande indignazione.
21 6 Percuoterò gli abitanti di questa città tanto uomini che bestie; essi moriranno di una grande peste.
21 7 Dopo questo», dice l'Eterno, «darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo e coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla fame, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, in mano dei loro nemici e in mano di quelli che cercano la loro vita. Egli li passerà a fil di spada: non li risparmierà né avrà pietà, o compassione.
21 8 E a questo popolo dirai: Così dice l'Eterno: Ecco, io metto davanti a voi la via della vita e la via della morte.
21 9 Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; ma chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà come suo bottino la propria vita.
21 10 Poiché io ho volto la mia faccia contro questa città per sventura e non per bene», dice l'Eterno. «Essa sarà data in mano del re di Babilonia, ed egli la brucerà col fuoco».
21 11 Alla casa dei re di Giuda dirai: «Ascoltate la parola dell'Eterno:
21 12 O casa di Davide», così dice l'Eterno: «Amministrate la giustizia fin dal mattino e liberate il derubato dalla mano dell'oppressore, affinché la mia ira non si sprigioni come fuoco e arda senza che nessuno la possa spegnere, per la malvagità delle vostre azioni.
21 13 Eccomi contro te, o abitatrice della valle, roccia della pianura» dice l'Eterno. «Voi che dite: Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?
21 14 io vi punirò secondo il frutto delle vostre azioni», dice l'Eterno, «e accenderò il fuoco alla sua foresta, che divorerà tutto ciò che la circonda».
22 1 Così dice l'Eterno: «Scendi nella casa del re di Giuda e là pronuncia questa parola,
22 2 e di': Ascolta la parola dell'Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi servi e il tuo popolo, che entrate per queste porte.
22 3 Così dice l'Eterno: Agite con rettitudine e giustizia, liberate il derubato dalla mano dell'oppressore, non fate torto né violenza allo straniero, all'orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo.
22 4 Poiché se osserverete interamente questa parola, allora i re assisi sul trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su cavalli, essi, i loro servi e il loro popolo.
22 5 Ma se non ascolterete queste parole, io giuro per me stesso», dice l'Eterno «che questa casa diventerà una desolazione».
22 6 Poiché così dice l'Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: «Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano. Ma io ti ridurrò certamente a un deserto a città senza abitanti.
22 7 Preparo contro di te dei devastatori, ognuno con le sue armi; essi abbatteranno i tuoi cedri migliori e li getteranno nel fuoco.
22 8 Molte nazioni passeranno vicino a questa città e diranno l'una all'altra: "Perché l'Eterno ha trattato così questa grande città?"
22 9 E risponderanno: "Perché hanno abbandonato il patto dell'Eterno, il loro DIO, e si sono prostrati davanti ad altri dèi e li hanno serviti"».
22 10 Non piangete per il morto, non fate cordoglio per lui, ma piangete amaramente per chi parte, perché non tornerà più né rivedrà più il suo paese nativo.
22 11 Poiché così dice l'Eterno riguardo a Shallum, figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre e che è uscito da questo luogo: «Egli non vi ritornerà più,
22 12 ma morirà nel luogo dove l'hanno condotto in cattività e non vedrà più questo paese».
22 13 Guai a chi costruisce la sua casa senza giustizia e le sue stanze superiori senza equità, che fa lavorare il prossimo per nulla e non gli retribuisce il suo lavoro,
22 14 e dice: «Mi costruirò una casa grande con spaziose stanze superiori», e vi apre finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso.
22 15 «Pensi forse di essere re, perché sei circondato da cedro? Tuo padre non mangiava e beveva? Ma agiva con rettitudine e giustizia e tutto gli andava bene.
22 16 Egli difendeva la causa del povero e del bisognoso e tutto gli andava bene. Non significa questo conoscere me?», dice l'Eterno.
22 17 «Ma i tuoi occhi e il tuo cuore non mirano che al tuo ingiusto guadagno, a spargere sangue innocente e a compiere oppressione e violenza».
22 18 Perciò così dice l'Eterno riguardo a Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda: «Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, fratello mio! Ahimè, sorella! Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, signore! Ahimè, sua maestà!
22 19 Sarà sepolto come si seppellisce un asino, trascinato e gettato lontano dalle porte di Gerusalemme.
22 20 Sali sul Libano e grida, alza la voce in Bashan e grida dall'Abarim, perché tutti i tuoi amanti sono distrutti.
22 21 Ti ho parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicesti: "Non ascolterò". Questo è stato il tuo comportamento fin dalla tua giovinezza: non hai mai ascoltato la mia voce.
22 22 Tutti i tuoi pastori saranno divorati dal vento, e i tuoi amanti andranno in cattività; allora sarai svergognata e confusa per tutta la tua malvagità.
22 23 Tu che dimori sul Libano, che hai fatto il nido tra cedri, quanto gemerai quando ti coglieranno le doglie, i dolori come di donna che sta per partorire!
22 24 Com'è vero che io vivo», dice l'Eterno, «anche se Koniah, figlio di Jehoiakim, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia mano destra, io ti strapperei di là.
22 25 Io ti darò in mano di quelli che cercano la tua vita, in mano di quelli di cui hai paura, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, e in mano dei Caldei.
22 26 Getterò te e tua madre che ti ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e là morirete.
22 27 Ma nel paese in cui desiderano ardentemente di ritornare, non vi torneranno.
22 28 E forse quest'uomo Koniah un vaso spregevole, frantumato, o un oggetto in cui non si prova alcun piacere? Perché sono dunque scacciati, lui e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono?
22 29 O paese, o paese, o paese, ascolta la parola dell'Eterno!
22 30 Così dice l'Eterno: "Registrate quest'uomo come privo di figli, un uomo che non prospererà nei suoi giorni, perché nessuno della sua discendenza prospererà, giungendo a sedersi sul trono di Davide e a regnare ancora su Giuda"».
23 1 «Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo», dice l'Eterno.
23 2 Perciò così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, contro i pastori che pascolano il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò per la malvagità delle vostre azioni», dice l'Eterno.
23 3 «Ma radunerò il resto delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho disperse e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde e si moltiplicheranno.
23 4 Costituirò su di esse pastori che le pascoleranno, e non avranno più paura né spavento; non ne mancherà neppure una», dice l'Eterno.
23 5 «Ecco, i giorni vengono», dice l'Eterno «nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia ne paese.
23 6 Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: "L'Eterno nostra giustizia"
23 7 Perciò ecco, i giorni vengono». dice l'Eterno, «nei quali non si dirà più: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto",
23 8 ma: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire e ha ricondotto la progenie della casa d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi dove io li avevo dispersi" ed essi dimoreranno nel loro paese».
23 9 Il mio cuore è rotto dentro di me a motivo dei profeti, tutte le mie ossa tremano. Sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa dell'Eterno e a causa delle sue parole sante.
23 10 Poiché il paese è pieno di adulteri, a causa della maledizione il paese è in lutto, i pascoli del deserto sono inariditi. La loro corsa è perversa e la loro forza non è retta.
23 11 «Tanto il sacerdote che il profeta sono corrotti; sì, ho trovato la loro malvagità nella mia stessa casa». dice l'Eterno.
23 12 «Perciò la loro strada sarà per loro come sentieri sdrucciolevoli; essi saranno sospinti nelle tenebre e in esse cadranno, perché farò venire su di loro la calamità nell'anno della loro punizione», dice l'Eterno.
23 13 «Tra i profeti di Samaria, ho visto stupidità: profetizzavano in nome di Baal, e traviavano il mio popolo Israele.
23 14 Anche tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, camminano con falsità, rafforzano le mani dei malfattori, e così nessuno si converte dalla sua malvagità. Per me sono tutti come Sodoma e i suoi abitanti come Gomorra».
23 15 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: «Ecco io li nutrirò di assenzio e farò loro bere acqua avvelenata, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa per tutto il paese».
23 16 Così dice l'Eterno degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano. Essi vi fanno diventare spregevoli; vi espongono le visioni del loro cuore e non ciò che procede dalla bocca dell'Eterno.
23 17 Dicono del continuo a quelli che mi disprezzano: "L'Eterno ha detto: Avrete pace" e a tutti quelli che camminano nella caparbietà del proprio cuore: "Nessun male verrà su di voi"
23 18 Ma chi ha assistito al consiglio dell'Eterno? Chi ha visto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato attenzione alla sua parola e l'ha udita?
23 19 Ecco, la tempesta dell'Eterno si scatena furiosamente, una tempesta spaventevole si abbatterà sul capo degli empi.
23 20 L'ira dell'Eterno non si acqueterà finché non abbia eseguito e compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete perfettamente.
23 21 Io non ho mandato quei profeti; ma essi sono corsi; non ho parlato loro ma essi hanno profetizzato.
23 22 Ma se avessero assistito al mio consiglio, allora avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e così li avrebbero fatti allontanare dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni.
23 23 Sono io soltanto un DIO da vicino», dice l'Eterno «e non anche un DIO da lontano?
23 24 Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?», dice l'Eterno. «Non riempio io il cielo e la terra?», dice l'Eterno.
23 25 «Ho udito ciò che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: "Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno!".
23 26 Fino a quando durerà questo nel cuore di questi profeti che profetizzano menzogne e profetizzano l'inganno del loro cuore?
23 27 Essi pensano di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal,
23 28 Il profeta che ha avuto un sogno racconti il sogno, ma chi ha la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento?», dice l'Eterno.
23 29 «La mia parola non è come il fuoco?», dice l'Eterno, «e come un martello che spezza il sasso?
23 30 Perciò ecco», dice l'Eterno, «io sono contro i profeti che rubano gli uni agli altri le mie parole.
23 31 Ecco». dice l'Eterno, «io sono contro i profeti che usano la loro lingua e dicono: Egli dice
23 32 Ecco, io sono contro quelli che profetizzano sogni falsi», dice l'Eterno, «e li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con le loro millanterie, benché io non li abbia mandati né abbia dato loro alcun ordine; perciò non saranno di alcuna utilità a questo popolo», dice l'Eterno.
23 33 «Se pertanto questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà, dicendo: "Qual'è l'oracolo dell'Eterno?" tu risponderai loro: Quale oracolo? Io vi rigetterò», dice l'Eterno.
23 34 «Quanto poi al profeta, al sacerdote o al popolo che dirà: "Oracolo dell'Eterno io punirò quel tale e la sua casa.
23 35 Così direte, ognuno al proprio vicino e ognuno al proprio fratello: Che cosa ha risposto l'Eterno? e Che cosa ha detto l'Eterno?
23 36 Ma l'oracolo dell'Eterno non lo menzionerete più, perché la parola di ciascuno sarà il suo oracolo, perché avete distorto le parole del DIO vivente l'Eterno degli eserciti, il nostro DIO.
23 37 Così dirai al profeta: "Che cosa ti ha risposto l'Eterno?" e "Che cosa ha detto l'Eterno?"
23 38 Ma se dite ancora: "Oracolo dell'Eterno" allora così dice l'Eterno: Poiché dite questa parola: "Oracolo dell'Eterno" anche se io vi avevo mandato a dire: Non dite più: "Oracolo dell'Eterno"
23 39 ecco, io mi dimenticherò interamente di voi e vi getterò lontano dalla mia faccia, voi e la città che avevo dato a voi e ai vostri padri,
23 40 e vi coprirò di un obbrobrio eterno e di una eterna vergogna, che non saranno mai dimenticati».
24 1 L'Eterno mi fece vedere due cesti di fichi posti davanti al tempio dell'Eterno, dopo che Nebukadnetsar, re di Babilonia, aveva portato in cattività da Gerusalemme Jekoniah figlio di Jehoiakim, re di Giuda, i principi di Giuda assieme agli artigiani e ai fabbri e li aveva condotti a Babilonia.
24 2 Uno dei cesti conteneva fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro cesto conteneva fichi molto cattivi, tanto cattivi che non si potevano mangiare.
24 3 Allora l'Eterno mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Dei fichi; i fichi buoni sono molto buoni, mentre quelli cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare».
24 4 La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
24 5 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Come questi fichi sono buoni, così io avrò cura di quelli di Giuda portati in cattività, che io ho scacciato da questo luogo nel paese dei Caldei per il loro bene.
24 6 Io poserò con favore i miei occhi su di loro e li ricondurrò in questo paese li farò prosperare e non li distruggerò più li pianterò e non li sradicherò più.
24 7 Darò loro un cuore per conoscere me che sono l'Eterno; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO, perché ritorneranno a me con tutto il loro cuore.
24 8 Come invece questi fichi sono cattivi tanto cattivi che non si possono mangiare», così dice l'Eterno, «così abbandonerò Sedekia, re di Giuda, i suoi principi e il resto di Gerusalemme che rimarrà in questo paese e quelli che abitano nel paese d'Egitto.
24 9 Li abbandonerò ad essere maltrattati e travagliati in tutti i regni della terra, e diventeranno un obbrobrio, una favola un sarcasmo e una maledizione in tutti i luoghi dove li disperderò.
24 10 Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, finché siano interamente distrutti dal suolo che avevo dato loro e ai loro padri».
25 1 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda (che era il primo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia),
25 2 e che Geremia pronunciò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo:
25 3 «Dal tredicesimo anno di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, fino a questo giorno sono ventitrè anni che la parola dell'Eterno mi è stata rivolta, e io vi ho parlato con urgenza ed insistenza, ma voi non avete ascoltato.
25 4 L'Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servi, i profeti con urgenza ed insistenza, ma voi non avete ascoltato né prestato l'orecchio per ascoltare.
25 5 Essi dicevano: Si converta ciascuno dalla sua via malvagia e dalle sue cattive azioni, e abiterete nel paese che l'Eterno ha dato a voi e ai vostri padri da sempre e per sempre.
25 6 Non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi davanti a loro e non provocatemi a ira con l'opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno".
25 7 Ma voi non mi avete ascoltato», dice l'Eterno, «e mi avete provocato ad ira con l'opera delle vostre mani a vostro danno.
25 8 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole,
25 9 ecco, io manderò a prendere tutte le nazioni del nord», dice l'Eterno, «e Nebukadnetsar re di Babilonia, mio servo, e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni all'intorno e li voterò allo sterminio e li renderò un oggetto di stupore uno scherno e una desolazione perpetua.
25 10 Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le grida di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada.
25 11 Tutto questo paese diventerà una desolazione e un oggetto di stupore e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni».
25 12 «Quando però saranno compiuti settant'anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione, il paese dei Caldei», dice l'Eterno, «a motivo della loro iniquità, e lo ridurrò a una desolazione perpetua.
25 13 Così farò venire su quel paese tutte le cose che ho pronunciato contro di esso, tutto ciò che è scritto in questo libro e che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni.
25 14 Infatti molte nazioni e re potenti ridurranno in servitù i Caldei stessi e li ripagherò secondo le loro azioni e secondo l'opera delle loro mani».
25 15 Poiché così mi ha detto l'Eterno, il DIO d'Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò.
25 16 Esse berranno, barcolleranno e impazziranno a motivo della spada che manderò in mezzo a loro».
25 17 Allora presi la coppa dalla mano dell'Eterno e la feci bere a tutte le nazioni alle quali l'Eterno mi aveva mandato:
25 18 Gerusalemme e le città di Giuda, i suoi re e i suoi principi, per ridurli a una desolazione, a un oggetto di stupore, a uno scherno e a una maledizione come avviene oggi;
25 19 il Faraone, re d'Egitto, i suoi servi, i suoi principi e tutto il suo popolo;
25 20 tutta la popolazione mista, tutti i re del paese di Uz, tutti i re del paese dei Filistei (cioè Ashkelon, Gaza, Ekron e i superstiti di Ashdod);
25 21 Edom, Moab e i figli di Ammon;
25 22 tutti i re di Tiro, tutti i re di Sidone e i re delle isole, al di là del mare;
25 23 Dedan, Tema, Buz e tutti quelli che si tagliano gli angoli della barba;
25 24 tutti i re di Arabia e tutti i re della popolazione mista che abita nel deserto;
25 25 tutti i re di Zimri, tutti i re di Elam,
25 26 tutti i re della Media e tutti i re del nord vicini o lontani, gli uni e gli altri, e tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sceshak, berrà dopo di loro.
25 27 «Tu dunque dirai loro: Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Bevete ubriacatevi e vomitate, cadete senza più rialzarvi di fronte alla spada che manderò in mezzo a voi.
25 28 Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano la coppa da bere, di' loro: Così dice l'Eterno degli eserciti: Voi certamente berrete.
25 29 Poiché ecco, io incomincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e rimarreste voi completamente impuniti? No, non rimarrete impuniti perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra», dice l'Eterno degli eserciti.
25 30 «Perciò profetizza contro di loro tutte queste cose e di' loro: L'Eterno ruggirà dall'alto e farà sentire la sua voce dalla sua santa dimora; egli ruggirà con forza contro il suo ovile, manderà un grido come i pigiatori d'uva contro tutti gli abitanti della terra.
25 31 Il clamore giungerà fino all'estremità della terra, perché l'Eterno ha una contesa con le nazioni, egli entrerà in giudizio con ogni carne e darà gli empi in balìa della spada, dice l'Eterno».
25 32 Così dice l'Eterno degli eserciti: «Ecco, una calamità passerà di nazione in nazione e un gran turbine si leverà dalle estremità della terra.
25 33 In quel giorno gli uccisi dall'Eterno saranno ovunque, da una estremità all'altra della terra; non saranno rimpianti né raccolti né sepolti, ma diventeranno letame sulla faccia del suolo.
25 34 Urlate, o pastori, e gridate; voltolatevi nella polvere, o guide del gregge, perché i giorni del vostro macello sono compiuti, e cadrete come un vaso prezioso.
25 35 I pastori non avranno alcuna possibilità di fuggire, e le guide del gregge alcuna via di scampo.
25 36 Si udrà il grido dei pastori e il gemito delle guide del gregge, perché l'Eterno sta distruggendo il loro pascolo
25 37 e gli ovili tranquilli sono devastati a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.
25 38 Egli ha lasciato come un leoncello il suo rifugio, perché il loro paese è diventato una desolazione a motivo del furore dell'oppressore, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno».
26 1 All'inizio del regno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dall'Eterno fu rivolta questa parola, dicendo:
26 2 «Così dice l'Eterno: Presentati nel cortile della casa dell'Eterno e di' a tutte le città di Giuda che vengono ad adorare nella casa dell'Eterno, tutte le parole che io ti comando di dir loro; non tralasciare nemmeno una parola.
26 3 Forse ascolteranno e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia e io mi pentirò del male che penso di far venire su di loro per la malvagità delle loro azioni.
26 4 Tu dirai loro: Così dice l'Eterno: Se non darete ascolto camminando nella mia legge che ho posto davanti a voi
26 5 e prestando attenzione alle parole dei miei servi, i profeti, che vi ho mandato con urgenza ed insistenza (ma che voi non avete ascoltato),
26 6 io renderò questo tempio come Sciloh, e renderò questa città una maledizione per tutte le nazioni della terra».
26 7 Così i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunciava queste parole nella casa dell'Eterno.
26 8 E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunciare tutto ciò che l'Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: «Tu devi morire!
26 9 Perché hai profetizzato nel nome dell'Eterno dicendo: "Questo tempio sarà come Sciloh e questa città sarà devastata e senza abitanti"». Tutto il popolo si radunò contro Geremia nella casa dell'Eterno.
26 10 Quando i principi di Giuda udirono queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell'Eterno e si sedettero all'ingresso della porta nuova della casa dell'Eterno.
26 11 Quindi i sacerdoti e i profeti parlarono ai principi e a tutto il popolo, dicendo: «Quest'uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri stessi orecchi».
26 12 Allora Geremia parlò a tutti i principi e a tutto il popolo, dicendo: «L'Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udito.
26 13 Perciò ora emendate le vostre vie e le vostre azioni e ascoltate la voce dell'Eterno, il vostro DIO, e l'Eterno si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi.
26 14 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me come vi sembra bene e giusto.
26 15 Ma sappiate per certo che se mi fate morire, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché l'Eterno mi ha veramente mandato a voi, per dichiarare ai vostri orecchi tutte queste parole».
26 16 Allora i principi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Quest'uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome dell'Eterno, il nostro DIO».
26 17 Quindi si alzarono alcuni degli anziani del paese e parlarono a tutta l'assemblea del popolo, dicendo:
26 18 «Michea, il Morashtita, profetizzò ai giorni di Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda, dicendo: Così dice l'Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine e il monte del tempio un'altura boscosa".
26 19 Lo misero forse a morte Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda? Non temette piuttosto egli l'Eterno e non supplicò forse la faccia dell'Eterno, e così l'Eterno si pentì del male che aveva pronunciato contro di loro? Noi stiamo invece facendo un gran male contro noi stessi».
26 20 Ci fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome dell'Eterno, Uria, figlio di Scemaiah, di Kiriath-Jearim; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole in tutto simili a quelle di Geremia.
26 21 Quando il re Jehoiakim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi principi udirono le sue parole, il re cercò di metterlo a morte, ma Uria lo venne a sapere e ne ebbe paura; perciò fuggì e andò in Egitto.
26 22 Allora il re Jehoiakim mandò degli uomini in Egitto, Elnathan, figlio di Akbor, e altri uomini con lui in Egitto.
26 23 Costoro fecero uscire Uria dall'Egitto, e lo condussero al re Jehoiakim, che lo colpì con la spada e gettò il suo cadavere fra le tombe dei figli del popolo.
26 24 Ma la mano di Ahikam, figlio di Shafan fu con Geremia, perché non lo consegnassero nelle mani del popolo per metterlo a morte.
27 1 All'inizio del regno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
27 2 «Così mi ha detto l'Eterno: Fatti dei legami e dei gioghi e mettili sul tuo collo;
27 3 poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re dei figli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, per mezzo degli ambasciatori che sono venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda;
27 4 e comanda loro che dicano ai loro signori: "Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Così direte ai vostri signori:
27 5 Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia grande potenza e col mio braccio steso, e la do a chi sembra bene ai miei occhi.
27 6 E ora ho dato tutti questi paesi in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, mio servo; a lui ho pure dato le bestie della campagna perché lo servano.
27 7 Così tutte le nazioni serviranno a lui, a suo figlio e al figlio di suo figlio, finché verrà il tempo anche per il suo paese; allora molte nazioni e re potenti lo ridurranno in servitù
27 8 E avverrà che la nazione o il regno che non vorrà servire a lui, a Nebukadnetsar re di Babilonia, e non vorrà porre il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò, dice l'Eterno, «con la spada, con la fame e con la peste, finché non li abbia sterminati per mano sua.
27 9 Perciò non ascoltate i vostri profeti né i vostri indovini né i vostri sognatori né i vostri maghi né i vostri stregoni che vi dicono: "Non sarete asserviti al re di Babilonia!".
27 10 Sì, essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese, perché io vi disperda e voi periate.
27 11 Ma la nazione che porrà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia e lo servirà, io la lascerò stare nel suo paese», dice l'Eterno, «ed essa lo coltiverà e vi dimorerà».
27 12 Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità a tutte queste parole e dissi: «Piegate il vostro collo sotto il giogo del re di Babilonia, servite lui e il suo popolo e vivrete.
27 13 Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come l'Eterno ha parlato contro la nazione che non vuole servire il re di Babilonia?
27 14 Perciò non date ascolto alle parole dei profeti che vi dicono: "Non servirete il re di Babilonia" perché vi profetizzano menzogna».
27 15 «Poiché io non li ho mandati», dice l'Eterno, «ma profetizzano menzogna nel mio nome, perché io vi disperda e voi periate, voi e i profeti che vi profetizzano».
27 16 Parlai pure ai sacerdoti e a tutto questo popolo, dicendo: «Così dice l'Eterno: Non date ascolto alle parole dei vostri profeti che vi profetizzano dicendo: "Ecco, ora gli arredi della casa dell'Eterno saranno presto riportati da Babilonia" perché vi profetizzano menzogna.
27 17 Non date loro ascolto! Servite il re di Babilonia e vivrete. Perché questa città dovrebbe essere ridotta a una desolazione?
27 18 Se sono profeti e se la parola dell'Eterno è con loro, intercedano ora presso l'Eterno degli eserciti, perché gli arredi che sono rimasti nella casa dell'Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme, non vadano a Babilonia».
27 19 Così dice l'Eterno degli eserciti riguardo alle colonne, al mare, ai carrelli e al resto degli arredi rimasti in questa città.
27 20 che Nebukadnetsar, re di Babilonia, non prese, quando deportò Jekoniah figlio di Jehoiakim, re di Giuda, da Gerusalemme a Babilonia assieme a tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme;
27 21 sì, così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, riguardo agli arredi che rimangono nella casa dell'Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme:
27 22 «Saranno portati a Babilonia e la resteranno, finché io li cercherò», dice l'Eterno, «e li farò risalire e li riporterò in questo luogo».
28 1 In quello stesso anno, all'inizio del regno di Sedekia, re di Giuda, nell'anno quarto, il quinto mese, avvenne che Hananiah, figlio di Azzur, il profeta, che era di Gabaon, mi parlò nella casa dell'Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo:
28 2 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Io spezzo il giogo del re di Babilonia.
28 3 Entro due anni io farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi della casa dell'Eterno, che Nebukadnetsar, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò a Babilonia.
28 4 Ricondurrò pure in questo luogo», dice l'Eterno, «Jekoniah, figlio di Jehoiakim, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che sono andati in cattività a Babilonia, perché spezzerò il giogo del re di Babilonia».
28 5 Allora il profeta Geremia rispose al profeta Hananiah in presenza dei sacerdoti e in presenza di tutto il popolo che si trovava nella casa dell'Eterno.
28 6 Il profeta Geremia disse: «Amen! Così faccia l'Eterno! L'Eterno mandi ad effetto ciò che hai profetizzato, facendo tornare da Babilonia in questo luogo gli arredi della casa dell'Eterno e tutti quelli che sono stati portati in cattività!
28 7 Tuttavia ascolta ora questa parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo.
28 8 I profeti che vennero prima di me e prima di te, fin dai tempi antichi profetizzarono contro molti paesi e contro grandi regni, guerra, fame e peste.
28 9 Il profeta che profetizza pace, quando la sua parola si adempirà, sarà riconosciuto come vero profeta mandato dall'Eterno».
28 10 Allora il profeta Hananiah prese il giogo dal collo del profeta Geremia e lo spezzò.
28 11 Quindi Hananiah parlò alla presenza di tutto il popolo, dicendo: «Così dice l'Eterno: In questo modo io spezzerò il giogo di Nebukadnetsar, re di Babilonia, entro due anni, dal collo di tutte le nazioni». Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.
28 12 Dopo che il profeta Hananiah ebbe spezzato il giogo dal collo del profeta Geremia, la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
28 13 «Va' e di' ad Hananiah: Così dice l'Eterno: Tu hai spezzato dei gioghi di legno, ma al loro posto hai fatto dei gioghi di ferro.
28 14 Così infatti dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Io metto un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché servano Nebukadnetsar, re di Babilonia, ed esse lo serviranno. A lui ho pure dato gli animali della campagna».
28 15 Poi il profeta Geremia disse al profeta Hananiah: «Ascolta, Hananiah, l'Eterno non ti ha mandato, e tu hai indotto questo popolo a confidare nella menzogna.
28 16 Perciò così dice l'Eterno: Ecco, io ti scaccerò dalla faccia della terra. Quest'anno morirai, perché hai parlato di ribellione contro l'Eterno"».
28 17 Il profeta Hananiah morì quello stesso anno, nel settimo mese.
29 1 Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme, al residuo degli anziani, in cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebukadnetsar aveva condotto in cattività da Gerusalemme a Babilonia.
29 2 (Questo avvenne dopo che il re Jekoniah, la regina, gli eunuchi, i principi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri furono usciti da Gerusalemme).
29 3 La lettera fu recata per mezzo di Elasah, figlio di Shafan, e di Ghemariah, figlio di Hilkiah, che Sedekia, re di Giuda, aveva mandato a Babilonia da Nebukadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva:
29 4 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, a tutti i deportati che io ho fatto condurre in cattività da Gerusalemme a Babilonia:
29 5 Costruite case e abitatele, piantate giardini e mangiate i loro frutti.
29 6 Prendete mogli e generate figli e figlie; prendete mogli per i vostri figli e date le vostre figlie a marito, perché generino figli e figlie e perché là moltiplichiate e non diminuiate.
29 7 Cercate il bene della città dove vi ho fatti condurre in cattività e pregate l'Eterno per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.
29 8 Così dice infatti l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Non vi traggano in inganno i vostri profeti e i vostri indovini che sono in mezzo a voi, e non date retta ai sogni che fate.
29 9 Poiché vi profetizzano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati», dice l'Eterno.
29 10 «Così dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo.
29 11 Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.
29 12 Mi invocherete e verrete a pregarmi, e io vi esaudirò.
29 13 Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.
29 14 Io mi farò trovare da voi», dice l'Eterno, «e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho dispersi», dice l'Eterno; «e vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatto condurre in cattività.
29 15 Poiché dite: "L'Eterno ci ha suscitato dei profeti in Babilonia",
29 16 così dice l'Eterno riguardo al re che siede sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività»;
29 17 sì, così dice l'Eterno degli eserciti: «Ecco, io manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, e li renderò come fichi nauseanti che non si possono mangiare, tanto sono cattivi.
29 18 Li inseguirò con la spada, con la fame e con la peste; li farò essere maltrattati in tutti i regni della terra ed essere una maledizione, un oggetto di stupore, uno scherno e un obbrobrio in mezzo a tutte le nazioni dove li ho dispersi,
29 19 perché non hanno ascoltato le mie parole», dice l'Eterno, «che io ho mandato loro per mezzo dei miei servi, i profeti, con urgenza ed insistenza; ma voi non avete dato ascolto», dice l'Eterno.
29 20 «Ascoltate dunque la parola dell'Eterno, o voi tutti, che io ho mandato in cattività da Gerusalemme a Babilonia!
29 21 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, riguardo ad Achab, figlio di Kolaiah, e riguardo a Sedekia, figlio di Maaseiah, che vi profetizzano menzogna nel mio nome: Ecco, io li darò in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, ed egli li ucciderà sotto i vostri occhi.
29 22 Da essi si trarrà una formula di maledizione che sarà usata da tutti quelli di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: "L'Eterno ti tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatto arrostire nel fuoco!"
29 23 Poiché essi hanno fatto cose ignominiose in Israele, hanno commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno pronunciato in mio nome parole di menzogna, che non avevo loro comandato. Io stesso lo so e ne sono testimone, dice l'Eterno.
29 24 Parlerai pure a Scemaiah il Nehelamita, dicendo:
29 25 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Tu hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo che è in Gerusalemme, al sacerdote Sofonia, figlio di Maaseiah, e a tutti i sacerdoti, dicendo:
29 26 "L'Eterno ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Jehoiada, perché vi siano sovrintendenti nella casa dell'Eterno per sorvegliare ogni uomo pazzo che fa il profeta, perché tu lo metta in prigione e in catene".
29 27 E ora perché non hai rimproverato Geremia di Anathoth che fa il profeta tra di voi?
29 28 Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: "La cattività sarà lunga; costruite case e abitatele, piantate giardini e mangiate i loro frutti"».
29 29 Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.
29 30 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
29 31 «Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività: Così parla l'Eterno riguardo a Scemaiah il Nehelamita: Poiché Scemaiah vi ha profetizzato, anche se io non l'ho mandato, e vi ha fatto confidare nella menzogna,
29 32 così dice l'Eterno: Ecco, io punirò Scemaiah il Nehelamita e la sua discendenza; non avrà nessuno dei suoi discendenti che abiterà in mezzo a questo popolo, e non vedrà il bene che io farò al mio popolo dice l'Eterno, perché ha parlato di ribellione, contro l'Eterno».
30 1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:
30 2 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Scriviti in un libro tutte le parole che ti ho detto
30 3 perché, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, nei quali io farò ritornare dalla cattività il mio popolo d'Israele e di Giuda, dice l'Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno».
30 4 Queste sono le parole che l'Eterno pronunciò riguardo ad Israele e a Giuda:
30 5 «Così dice l'Eterno: Noi abbiamo udito un grido di terrore, di spavento e non di pace.
30 6 Informatevi e vedete se un maschio può partorire. Perché dunque vedo tutti gli uomini con le mani sui loro lombi, come una donna che sta per partorire? Perché tutte le facce sono diventate pallide?
30 7 Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai alcuno simile; sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, ma egli ne sarà salvato.
30 8 In quel giorno avverrà», dice l'Eterno degli eserciti, «che io spezzerò il suo giogo dal tuo collo e romperò i tuoi legami; gli stranieri non ti faranno più loro schiavo.
30 9 Ma quei d'Israele serviranno l'Eterno, il loro DIO, e Davide, loro re, che io susciterò per loro.
30 10 Tu dunque, o mio servo Giacobbe, non temere», dice l'Eterno; «non spaventarti o Israele, perché, ecco, io ti salverò dal lontano paese e la tua discendenza dal paese della sua cattività. Giacobbe ritornerà, avrà riposo, starà tranquillo e nessuno più lo spaventerà.
30 11 Poiché io sono con te», dice l'Eterno, «per salvarti. Io sterminerò tutte le nazioni in mezzo alle quali ti ho disperso; tuttavia non sterminerò te, ma ti castigherò con giustizia e non ti lascerò del tutto impunito».
30 12 Così dice l'Eterno: «Il tuo male è incurabile, la tua ferita è grave.
30 13 Nessuno difende la tua causa; così non c'è nessuna medicina per la tua ferita né guarigione per te.
30 14 Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non si prendono cura di te, perché ti ho colpito con percossa da nemico, con un castigo di uno crudele, per la grandezza della tua iniquità, per la moltitudine dei tuoi peccati.
30 15 Perché gridi a causa del tuo male? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la grandezza della tua iniquità, per la moltitudine dei tuoi peccati.
30 16 Ma tutti quelli che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, andranno in cattività; quelli che ti saccheggiano saranno abbandonati al saccheggio e i tuoi depredatori li lascerò essere depredati.
30 17 Sì, io ti ridarò salute e ti guarirò dalle tue ferite», dice l'Eterno, «perché ti chiamano "La scacciata" dicendo: "Questa è Sion di cui nessuno si prende cura"».
30 18 Così dice l'Eterno: «Ecco, io farò ritornare dalla cattività le tende di Giacobbe e avrò pietà delle sue dimore; la città sarà ricostruita sulle sue rovine e il palazzo sarà stabilito nel suo giusto posto.
30 19 Usciranno da essi canti di ringraziamento e voci di gente in festa; li farò moltiplicare e non diminuire, li renderò onorati e non saranno più umiliati.
30 20 I suoi figli saranno come una volta e la sua assemblea sarà resa stabile davanti a me, ma punirò tutti i loro oppressori.
30 21 Il suo principe sarà uno di essi, e il suo dominatore uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me. Chi infatti disporrebbe il suo cuore per avvicinarsi a me?», dice l'Eterno.
30 22 «Voi sarete il mio popolo, e io sarò il vostro Dio»,
30 23 Ecco la tempesta dell'Eterno si scatena furiosa, una tempesta travolgente cadrà violentemente sul capo degli empi.
30 24 L'ardente ira dell'Eterno non si acquieterà, finché non abbia compiuto e finché non abbia realizzato i disegni del suo cuore. Negli ultimi giorni lo capirete.
31 1 «In quel tempo», dice l'Eterno, «io sarò il DIO di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo».
31 2 Così dice l'Eterno: «Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto, io darò riposo a Israele».
31 3 Molto tempo fa l'Eterno mi è apparso, dicendo: «Sì, ti ho amata di un amore eterno; per questo ti ho attirata con benevolenza.
31 4 Io ti riedificherò e tu sarai riedificata, o vergine d'Israele. Sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli e uscirai in mezzo alle danze di quelli che fanno festa.
31 5 Pianterai ancora vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
31 6 Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno sul monte Efraim: "Levatevi, saliamo a Sion, all'Eterno, il nostro DIO"».
31 7 Poiché così dice l'Eterno: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe e mandate grida per il capo delle nazioni; proclamate, cantate lodi e dite: O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele.
31 8 Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra. Tra di essi c'è il cieco e lo zoppo, la donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine ritornerà qui.
31 9 Verranno piangendo, li condurrò con suppliche. Li farò camminare lungo corsi d'acqua, per una via diritta sulla quale non inciamperanno, perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
31 10 O nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno e annunziatela nelle isole lontane, e dite: Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore fa col suo gregge.
31 11 Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe, l'ha redento dalla mano di uno più forte di lui.
31 12 Essi verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion e affluiranno verso i beni dell'Eterno: verso il frumento, il vino e l'olio, e verso i nati del gregge e dell'armento, la loro vita sarà come un giardino annaffiato e non languiranno più.
31 13 Allora la vergine si rallegrerà nella danza e i giovani insieme ai vecchi, perché muterò il loro lutto in gioia, li consolerò e li rallegrerò dopo il loro dolore.
31 14 Sazierò l'anima dei sacerdoti con grande abbondanza e il mio popolo sarà colmato dei miei beni», dice l'Eterno.
31 15 Così dice l'Eterno: «S'è udita una voce in Ramah, un lamento e un pianto amaro: Rachele, piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata per i suoi figli, perché non sono più».
31 16 Così dice l'Eterno: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché la tua opera sarà ricompensata», dice l'Eterno; «essi ritorneranno dal paese del nemico.
31 17 C'è speranza per la tua discendenza», dice l'Eterno; «i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
31 18 Ho ripetutamente udito Efraim lamentarsi: "Tu mi hai castigato e io sono stato castigato come un torello non domato; fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei l'Eterno, il mio DIO.
31 19 Dopo essermi sviato, mi sono pentito; dopo aver riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l'anca. Mi sono vergognato e ho provato confusione perché porto l'obbrobrio della mia giovinezza".
31 20 E' dunque Efraim un figlio caro per me, un figlio delle mie delizie? Infatti, anche dopo aver parlato contro di lui, lo ricordo ancora vivamente. Perciò le mie viscere si commuovono per lui, e avrò certamente compassione di lui», dice l'Eterno.
31 21 «Rizza per te dei ceppi, fatti dei pali indicatori, fa' molta attenzione alla strada, alla via che hai seguito. Ritorna, o vergine d'Israele, ritorna a queste tue città.
31 22 Fino a quando andrai vagando, o figlia ribelle? Poiché l'Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l'uomo».
31 23 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla cattività: "L'Eterno ti benedica, o dimora di giustizia, o monte di SANTITA'!".
31 24 Là abiteranno Giuda e tutte le sue città insieme, gli agricoltori e quelli che conducono le greggi.
31 25 Poiché io sazierò l'anima stanca e ricolmerò ogni anima languente».
31 26 Dopo questo mi sono svegliato e ho guardato, e il mio sonno mi è stato dolce.
31 27 «Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali seminerò la casa d'Israele e la casa di Giuda con seme di uomini e con seme di animali.
31 28 E avverrà che come ho vegliato su di loro per sradicare, per demolire e per abbattere, per distruggere e per far del male, così veglierò su di loro per edificare e per piantare», dice l'Eterno.
31 29 «In quei giorni non si dirà più: "I padri hanno mangiato l'uva acerba e i denti dei figli sono rimasti allegati".
31 30 Ma ognuno morirà per la propria iniquità; chiunque mangerà l'uva acerba rimarrà con i denti allegati.
31 31 Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda,
31 32 non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto, perché essi violarono il mio patto, benché io fossi loro Signore»; dice l'Eterno.
31 33 «Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d'Israele dopo quei giorni» dice l'Eterno: «Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
31 34 Non insegneranno più ciascuno il proprio vicino né ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conoscete l'Eterno! perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice l'Eterno. «Poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
31 35 Così dice l'Eterno, che ha dato il sole per la luce di giorno e le leggi alla luna e alle stelle per la luce di notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
31 36 «Se quelle leggi venissero meno davanti a me», dice l'Eterno, «allora anche la progenie d'Israele cesserebbe di essere una nazione davanti a me per sempre».
31 37 Così dice l'Eterno: «Se si potessero misurare i cieli in alto, o esplorare le fondamenta della terra in basso, allora anch'io rigetterei tutta la progenie d'Israele per tutto ciò che hanno fatto, dice l'Eterno.
31 38 Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali questa città sarà ricostruita per l'Eterno dalla torre di Hananeel alla porta dell'Angolo.
31 39 Di là la corda per misurare sarà ancora tesa in linea retta fino al colle di Gareb, voltando poi verso Goah.
31 40 Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente, Kidron, fino all'angolo della porta dei Cavalli verso est, saranno consacrati all'Eterno. Non sarà mai più distrutta né demolita in perpetuo».
32 1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l'Anno diciottesimo di Nebukadnetsar.
32 2 L'Esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione che era nella casa del re di Giuda.
32 3 Lo aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi, dicendo: Così dice l'Eterno: Ecco, io darò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la prenderà,
32 4 Sedekia, re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà certamente dato in potere del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e lo vedrà con i suoi stessi occhi.
32 5 Poi egli condurrà Sedekia a Babilonia, dove egli resterà finché io lo visiterò, dice l'Eterno. Se combattete contro i Caldei non riuscirete a nulla».
32 6 Allora Geremia disse: «La parola dell'Eterno mi è stata rivolta, dicendo:
32 7 Ecco, Hanameel, figlio di Shallum tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo che è in Anathoth, perché tu hai il diritto di riscatto per comprarlo».
32 8 Perciò Hanameel, figlio di mio zio venne da me nel cortile della prigione, secondo la parola dell'Eterno, e mi disse: «Ti prego, compra il mio campo che è in Anathoth, nel territorio di Beniamino, perché tu hai il diritto di eredità e il diritto di riscatto. Compratelo!». Allora riconobbi che questa era la parola dell'Eterno.
32 9 Così comprai da Hanameel, figlio di mio zio, il campo che era in Anathoth e gli pesai il denaro: diciassette sicli d'argento.
32 10 Firmai l'atto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai il denaro sulle bilance.
32 11 Quindi presi l'atto di compra, quello sigillato secondo la legge e gli statuti e quello aperto
32 12 e consegnai l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano firmato l'atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione.
32 13 Poi davanti a loro diedi quest'ordine a Baruk:
32 14 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Prendi questi atti, l'atto di compra, tanto quello sigillato quanto quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino per molti giorni.
32 15 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne».
32 16 Dopo che ebbi consegnato l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, pregai l'Eterno, dicendo:
32 17 «Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua grande potenza e con il tuo braccio disteso. Non c'è nulla troppo difficile per te.
32 18 Tu usi benignità verso mille e ripaghi l'iniquità dei padri in seno ai loro figli dopo di essi, Dio grande e potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
32 19 Tu sei grande in consiglio e potente in opere e hai gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli uomini, per dare a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni.
32 20 Tu hai operato fino al giorno d'oggi segni e prodigi nel paese d'Egitto, in Israele e in mezzo ad altri uomini, e ti sei fatto un nome come è quest'oggi.
32 21 Tu facesti uscire il tuo popolo dal paese d'Egitto con segni e prodigi, con mano potente e braccio disteso e con grande terrore.
32 22 Tu desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dare loro, un paese ove scorre latte e miele.
32 23 Essi entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non hanno camminato nella tua legge; non hanno fatto tutto ciò che avevi comandato loro di fare; perciò tu hai fatto venire su di loro tutta questa calamità.
32 24 Ecco, i terrapieni giungono fino alla città per prenderla; e la città è data in mano dei Caldei che combattono contro di essa con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu hai detto è avvenuto; ecco, tu lo vedi.
32 25 Eppure, o Signore, o Eterno, tu mi hai detto: Comprati con denaro il campo e chiama i testimoni, mentre la città è data in mano dei Caldei.
32 26 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
32 27 «Ecco, io sono l'Eterno, il DIO di ogni carne; c'è forse qualcosa troppo difficile per me?.
32 28 Perciò così dice l'Eterno: «Ecco, io darò questa città in mano dei Caldei, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenderà.
32 29 I Caldei che combattono contro questa città entreranno, appiccheranno il fuoco a questa città e la bruceranno insieme alle case sui cui tetti hanno bruciato incenso, a Baal, e fatto libazioni, ad altri dèi per provocarmi ad ira.
32 30 Poiché i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto soltanto ciò che è male ai miei occhi fin dalla loro fanciullezza. I figli d'Israele infatti non hanno fatto che provocarmi ad ira con l'opera delle loro mani, dice l'Eterno.
32 31 Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino ad oggi, è stata per me una provocazione della mia ira e del mio furore; perciò la farò scomparire dalla mia presenza,
32 32 a motivo di tutto il male che i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
32 33 Mi hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e sebbene io li abbia ammaestrati con urgenza ed insistenza essi non hanno ascoltato per ricevere correzione.
32 34 Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome per contaminarla.
32 35 Hanno anche costruito gli alti luoghi di Baal che sono nella valle dei figli di Hinnom, per far passare attraverso il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Molek, ciò che non avevo comandato loro, e non mi era mai venuto in mente che dovessero commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda».
32 36 Perciò ora così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, riguardo a questa città, di cui voi dite: «Essa sarà data in mano del re di Babilonia, per mezzo della spada, della fame e della peste».
32 37 «Ecco, li radunerò da tutti i paesi dove li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare al sicuro.
32 38 Essi saranno per me il mio popolo e io sarò per loro il loro DIO,
32 39 Darò loro un solo cuore, una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro e dei loro figli dopo di loro.
32 40 Farò con loro un patto eterno: non mi ritirerò più da loro, facendo loro del bene, e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si allontanino da me.
32 41 Gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima».
32 42 Poiché così dice l'Eterno: «Come ho fatto venire su questo popolo tutta questa grande calamità, così farò venire su di loro tutto il bene che ho loro promesso.
32 43 Si compreranno ancora campi in questo paese, di cui voi dite: E' una desolazione, senza più uomo o bestia, è stato dato in mano dei Caldei".
32 44 Si compreranno campi con denaro, si firmeranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme nelle città di Giuda, nelle città della regione montuosa, nelle città della pianura, nelle città del Neghev, perché io farò tornare quelli che sono in cattività», dice l'Eterno.
33 1 La parola dell'Eterno fu rivolta una seconda volta a Geremia mentre era ancora rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:
33 2 Così dice l'Eterno che fa questo, l'Eterno che lo forma per stabilirlo il cui nome è l'Eterno:
33 3 Invocami e io ti risponderò, e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci.
33 4 Poiché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, riguardo alle case di questa città e riguardo alle case dei re di Giuda che saranno demolite di fronte ai terrapieni e alla spada.
33 5 Essi verranno a combattere con i Caldei, ma solo a riempirle di cadaveri di uomini, che io percuoterò nella mia ira e nel mio furore, perché nasconderò la mia faccia da questa città per tutta la loro malvagità.
33 6 Ecco, io recherò ad essa benessere e guarigione; li guarirò e svelerò loro l'abbondanza della pace e della verità.
33 7 Farò tornare gli esuli di Giuda e gli esuli d'Israele e li ristabilirò come al principio.
33 8 Li purificherò di ogni loro iniquità con la quale hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le loro iniquità con le quali hanno peccato e con le quali si sono ribellati contro di me.
33 9 E questa città sarà per me un titolo di gioia, di lode e di gloria davanti a tutte le nazioni della terra, quando verranno a sapere di tutto il bene che io faccio loro; e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il bene e di tutta la pace che io procurerò a lei».
33 10 Così dice l'Eterno: «In questo luogo, di cui voi dite: E' una desolazione, senza più uomo o bestia nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme che sono desolate, senza più né uomo né abitante né bestia, si udranno ancora
33 11 grida di gioia e grida di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: Celebrate l'Eterno degli eserciti, poiché l'Eterno è buono, perché la sua benignità dura in eterno e di quelli che portano offerte di ringraziamento nella casa dell'Eterno. Poiché io farò tornare gli esuli del paese e lo ristabilirò come al principio», dice l'Eterno.
33 12 Così dice l'Eterno degli eserciti: «In questo luogo che è una desolazione, senza più uomo o bestia, e in tutte le sue città vi saranno ancora delle dimore di pastori che faranno riposare le loro greggi.
33 13 Nelle città della regione montuosa nelle città della pianura, nelle città dei Neghev, nel paese di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda, le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta», dice l'Eterno.
33 14 «Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali io manderò ad effetto la buona parola che ho pronunciato riguardo alla casa d'Israele e riguardo alla casa di Giuda.
33 15 In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia, che eserciterà giudizio e giustizia nel paese.
33 16 In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamata: "L'Eterno, nostra giustizia».
33 17 Infatti così dice l'Eterno: «Non verrà mai meno a Davide chi segga sul trono della casa d'Israele,
33 18 e ai sacerdoti Leviti non verrà mai meno davanti a me chi offra olocausti, faccia fumare le offerte di cibo e compia sacrifici tutti i giorni».
33 19 La parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
33 20 «Così dice l'Eterno: Se voi potete annullare il mio patto con il giorno e il patto con la notte, in modo che non ci sia più giorno o notte al loro tempo,
33 21 allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e con i sacerdoti Leviti, miei ministri.
33 22 Come non si può contare l'esercito del cielo né misurare la sabbia del mare, così io moltiplicherò i discendenti di Davide, mio servo, e i Leviti che mi servono».
33 23 La parola dell'Eterno fu ancora rivolta a Geremia, dicendo:
33 24 «Non hai fatto attenzione a ciò che questo popolo ha affermato, dicendo: "Le due famiglie che l'Eterno aveva scelto, le ha rigettate"? Così disprezzano il mio popolo, che ai loro occhi non è più una nazione».
33 25 Così dice l'Eterno: «Se io non ho stabilito il mio patto con il giorno e con la notte e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra,
33 26 allora rigetterò anche la discendenza di Giacobbe e di Davide, mio servo, e non prenderò più dalla sua discendenza i reggitori della progenie di Abrahamo di Isacco e di Giacobbe. Ma io farò ritornare i loro esuli e avrò compassione di loro».
34 1 La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, quando Nebukadnetsar re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra su cui egli dominava e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città, dicendo:
34 2 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Va' e parla a Sedekia, re di Giuda, e digli: Così dice l'Eterno: Ecco, io do questa città in mano del re di Babilonia che la darà alle fiamme
34 3 Tu non scamperai dalla sua mano ma sarai certamente preso e dato in suo potere, i tuoi occhi vedranno gli occhi del re di Babilonia, egli ti parlerà faccia a faccia e tu andrai a Babilonia».
34 4 Tuttavia ascolta la parola dell'Eterno, o Sedekia, re di Giuda: «Così dice l'Eterno riguardo a te: Non morirai di spada.
34 5 Ma morirai in pace; e come bruciarono aromi per i tuoi padri, gli antichi re che furono prima di te, così bruceranno aromi per te e faranno cordoglio per te dicendo: Ahimè, Signore! Sì, io ho pronunciato questa parola», dice l'Eterno.
34 6 Il profeta Geremia disse tutte queste parole a Sedekia, re di Giuda, in Gerusalemme,
34 7 mentre l'esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, cioè contro Lakish e Azekah, che erano le uniche città fortificate rimaste fra le città di Giuda.
34 8 Questa è la parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che il re Sedekia ebbe fatto un patto con tutto il popolo che era in Gerusalemme per proclamare ad essi libertà:
34 9 cioè che ognuno rimandasse liberi i suoi schiavi ebrei, tanto maschi che femmine, uomo o donna, affinché nessuno tenesse più schiavo alcun suo fratello giudeo.
34 10 Tutti i principi e tutto il popolo che avevano aderito al patto acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e la propria schiava e a non tenerli più in schiavitù, e li rimandarono.
34 11 In seguito però cambiarono parere e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li assoggettarono di nuovo come loro schiavi e schiave.
34 12 La parola dell'Eterno fu quindi rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
34 13 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io stabilii un patto con i vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di servitù, dicendo:
34 14 Al termine di sette anni ognuno rimanderà libero il proprio fratello ebreo che gli è stato venduto; egli ti servirà sei anni, poi lo manderai via da te libero. Ma i vostri padri non mi ubbidirono e non prestarono orecchio.
34 15 Voi oggi eravate tornati a fare ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del proprio fratello, e avevate stabilito un patto davanti a me, nel tempio, dove è invocato il mio nome.
34 16 In seguito però avete cambiato parere e avete profanato il mio nome, perché avete fatto ritornare ciascuno il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandati liberi a loro piacere, e li avete assoggettati ad esservi come schiavi e schiave».
34 17 Perciò così dice l'Eterno: «Voi non mi avete ubbidito proclamando la libertà ciascuno del proprio fratello e ciascuno del proprio prossimo. Ora ecco, io proclamo a voi la libertà», dice l'Eterno, «per la spada, per la peste e per la fame e vi abbandonerò ad essere maltrattati in tutti i regni della terra.
34 18 E darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno eseguito le parole del patto che avevano stabilito davanti a me, passando in mezzo alle parti del vitello che avevano tagliato in due:
34 19 i principi di Giuda e i principi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello,
34 20 li darò in mano dei loro nemici e in mano di quelli che cercano la loro vita; e i loro cadaveri saranno pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra.
34 21 Darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi principi in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita e in mano dell'esercito del re di Babilonia che si è allontanato da voi.
34 22 Ecco, io darò l'ordine». dice l'Eterno, «e li farò ritornare contro questa città, combatteranno contro di lei, la prenderanno, la daranno alle fiamme, e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti».
35 1 La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno al tempo di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo:
35 2 «Va' alla casa dei Rekabiti e parla loro, conducili quindi nella casa dell'Eterno, in una delle camere, e offri loro vino da bere».
35 3 Allora io presi Jaazaniah, figlio di Geremia, figlio di Habazziniah, i suoi fratelli e tutti i suoi figli e tutta la casa dei Rekabiti,
35 4 e li condussi nella casa dell'Eterno, nella camera dei figli di Hanan, figlio di Igdaliah, uomo di DIO, la quale si trovava vicino alla camera dei principi sopra la camera di Maaseiah, figlio di Shallum, guardiano della porta.
35 5 Posi quindi davanti ai figli della casa dei Rekabiti dei boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete vino».
35 6 Ma essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Jehonadab, figlio ai Rekab, nostro padre, ci ha comandato, dicendo: "Non berrete vino in eterno, né voi né i vostri figli.
35 7 Non costruirete case, non seminerete alcuna semente, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete in tende tutti i giorni della vostra vita affinché viviate lungamente nel paese dove risiedete".
35 8 Così noi abbiamo ubbidito alla voce di Jehonadab, figlio di Rekab, nostro padre, in tutto ciò che ci ha comandato: di non bere vino per tutta la nostra vita tanto noi che le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie;
35 9 di non costruire case per abitarvi e di non avere né vigna né campo né semente.
35 10 Ma abitiamo in tende e abbiamo ubbidito e fatto tutto ciò che Jehonadab nostro padre, ci ha comandato.
35 11 Ma avvenne che, quando Nebukadnetsar, re di Babilonia, è salito contro il paese, abbiamo detto: "Venite e andiamo a Gerusalemme, per paura dell'esercito dei Caldei e dell'esercito di Siria". E così ci siamo stabiliti a Gerusalemme».
35 12 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
35 13 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Va' e di' agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non volete dunque ricevere ammaestramento, ascoltando le mie parole?». dice l'Eterno.
35 14 «Le parole di Jehonadab, figlio di Rekab, che comandò ai suoi figli di non bere vino, sono state messe in pratica; così essi non hanno bevuto vino fino a quest'oggi, perché hanno ubbidito al comando del loro padre. Ma, sebbene io vi ho parlato con urgenza ed insistenza, voi non mi avete ascoltato.
35 15 Vi ho anche mandato con urgenza ed insistenza i miei servi, i profeti, dicendovi: li ritragga dunque ciascuno dalla sua via malvagia, emendate le vostre azioni e non andate dietro ad altri dèi per servirli; allora abiterete nel paese che ho dato a voi e ai vostri padri". Ma voi non avete prestato orecchio né mi avete ubbidito.
35 16 Sì, i figli di Jehonadab, figlio di Rekab, hanno messo in pratica il comando dato loro dal padre, ma questo popolo non mi ha ubbidito».
35 17 Perciò così dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho pronunciato contro di loro, perché ho parlato loro, ma non hanno ascoltato, li ho chiamati, ma non hanno risposto».
35 18 E alla casa dei Rekabiti Geremia disse: «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Poiché avete ubbidito all'ordine di Jehonadab, vostro padre, avete osservato tutti i suoi precetti e avete fatto tutto ciò che vi aveva prescritto,
35 19 così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: A Jehonadab, figlio di Rekab, non verrà mai a mandare qualcuno che stia sempre davanti a me».
36 1 Or avvenne nel quarto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
36 2 «Prenditi un rotolo da scrivere e scrivi su di esso tutte le parole che ti ho detto contro Israele, contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno in cui ti ho parlato, dai giorni di Giosia, fino a questo giorno.
36 3 Forse la casa di Giuda udrà tutto il male che io penso di far loro e si ritrarrà ciascuno dalla propria via malvagia, e così io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato».
36 4 Allora Geremia chiamò Baruka, figlio di Neriah e Baruk scrisse su un rotolo per scrivere, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole che l'Eterno gli aveva detto.
36 5 Poi Geremia diede quest'ordine a Baruk: «Io sono impedito e non posso entrare nella casa dell'Eterno.
36 6 Perciò andrai tu a leggere, dal rotolo che hai scritto sotto mia dettatura, le parole dell'Eterno, negli orecchi del popolo nella casa dell'Eterno, nel giorno del digiuno; le leggerai anche negli orecchi di tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città.
36 7 Forse presenteranno le loro suppliche all'Eterno e si ritrarrà ciascuno dalla propria via malvagia, perché grande è l'ira e il furore che l'Eterno ha pronunciato contro questo popolo».
36 8 Baruk quindi, figlio di Neriah, fece secondo tutto ciò che gli aveva comandato il profeta Geremia e lesse dal libro le parole dell'Eterno.
36 9 Nel quinto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu proclamato un digiuno davanti all'Eterno per tutto il popolo di Gerusalemme, e per tutto il popolo venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme.
36 10 Allora Baruk lesse dal libro le parole di Geremia agli orecchi di tutto il popolo, nella casa dell'Eterno, nella camera di Ghemariah, figlio di Shafan lo scriba, nel cortile superiore, all'ingresso della Porta Nuova della casa dell'Eterno.
36 11 Mikaiah, figlio di Ghemariah, figlio di Shafan, udì tutte le parole dell'Eterno lette dal libro.
36 12 Scese quindi alla casa del re, nella camera dello scriba, ed ecco là stavano seduti tutti i principi: Elishama lo scriba, Delaiah figlio di Scemaiah, Elnathan figlio di Akbor, Ghemariah figlio di Shafan, Sedekia figlio di Hananiah, e tutti gli altri principi.
36 13 Mikaiah riferì loro tutte le parole che aveva udito mentre Baruk leggeva il libro agli orecchi del popolo.
36 14 Allora tutti i principi mandarono Jehudi, figlio di Nethaniah, figlio di Scelemiah, figlio di Kusci a Baruk per dirgli: «Prendi in mano il rotolo dal quale hai letto agli orecchi del popolo e vieni». Così Baruk, figlio di Neriah, prese in mano il rotolo e venne da loro.
36 15 Essi gli dissero: «Siediti e leggilo davanti a noi». E Baruk lo lesse ai loro orecchi.
36 16 Quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e guardandosi l'un l'altro, dissero a Baruk: «Dobbiamo senz'altro riferire tutte queste parole al re».
36 17 Poi chiesero a Baruk, dicendo: «Dicci ora come hai scritto tutte queste parole: sotto sua dettatura?».
36 18 Baruk rispose loro: «Egli mi ha dettato tutte queste parole con la sua stessa bocca, e io le ho scritte con inchiostro nel libro».
36 19 Allora i principi dissero a Baruk: «Va' e nasconditi assieme a Geremia, e nessuno sappia dove siete».
36 20 Poi andarono dal re, nel cortile dopo aver riposto il rotolo nella camera di Elishama lo scriba, e riferirono al re tutte quelle parole.
36 21 Allora il re mandò Jehudi a prendere il rotolo; ed egli lo prese dalla camera di Elishama lo scriba. Quindi Jehudi lo lesse agli orecchi del re e agli orecchi di tutti i principi che stavano presso il re.
36 22 Ora il re stava seduto nel suo palazzo d'inverno, (era il nono mese), con un braciere che ardeva davanti a lui.
36 23 Quando Jehudi ne ebbe letto tre o quattro colonne, il re lo tagliò col coltellino da scriba e lo gettò nel fuoco che era nel braciere, finché il rotolo fu interamente consumato dal fuoco che era nel braciere.
36 24 Né il re né alcuno dei suoi servi che udirono tutte queste parole si spaventarono o si stracciarono le vesti.
36 25 E sebbene Elnathan, Delaiah e Ghemariah supplicassero il re perché non bruciasse il rotolo, egli non volle ascoltarli.
36 26 Anzi il re ordinò a Jerahmeel figlio del re, a Seraiah, figlio di Azriel e a Scelemiah, figlio di Abdel di prendere Baruk lo scriba e il profeta Geremia. Ma l'Eterno li nascose.
36 27 Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole che Baruk aveva scritto sotto dettatura di Geremia, la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
36 28 «Prenditi di nuovo un altro rotolo e scrivi su di esso tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Jehoiakim, re di Giuda.
36 29 E a Jehoiakim, re di Giuda, dirai: Così dice l'Eterno: Tu hai bruciato questo rotolo, dicendo: "Perché hai scritto in esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?"
36 30 Perciò così dice l'Eterno riguardo a Jehoiakim re di Giuda: Egli non avrà alcuno che sieda sul trono di Davide, e il suo cadavere sarà gettato fuori ed esposto al calore del giorno e al gelo della notte.
36 31 Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi servi per la loro iniquità e farò venire su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunciato contro di loro, perché non hanno ascoltato».
36 32 Geremia quindi prese un altro rotolo e lo diede a Baruk, figlio di Neriah, lo scriba, il quale scrisse su di esso, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Jehoiakim, re di Giuda, aveva bruciato nel fuoco; vi furono inoltre aggiunte molte altre parole simili a quelle.
37 1 Il re Sedekia, figlio di Giosia, che Nebukadnetsar, re di Babilonia aveva costituito re nel paese di Giuda, regnò al posto di Koniah, figlio di Jehoiakim.
37 2 Ma né lui né i suoi servi né il popolo del paese diedero ascolto alle parole che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo del profeta Geremia.
37 3 Il re Sedekia mandò Jehukal, figlio di Scelemiah e il sacerdote Sofonia, figlio di Maaseiah, dal profeta Geremia, per dirgli: «Deh, prega per noi l'Eterno, il nostro DIO».
37 4 Or Geremia andava e veniva in mezzo al popolo, perché non era ancora stato messo in prigione.
37 5 Intanto l'esercito del Faraone era uscito dall'Egitto; appena i Caldei che assediavano Gerusalemme ne ebbero notizia, si allontanarono da Gerusalemme.
37 6 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta Geremia, dicendo:
37 7 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Direte così al re di Giuda che vi ha mandato da me per consultarmi: Ecco, l'esercito del Faraone, che era uscito per aiutarvi, ritornerà nel suo paese d'Egitto.
37 8 I Caldei ritorneranno e combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme»,
37 9 Così dice l'Eterno: «Non ingannate voi stessi, dicendo: I Caldei se ne andranno certamente da noi perché non se ne andranno.
37 10 Anche se riusciste a sconfiggere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi e ne rimanessero solo alcuni feriti, questi si alzerebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme»,
37 11 Or avvenne che, quando l'esercito dei Caldei si fu allontanato da Gerusalemme a motivo dell'esercito del Faraone,
37 12 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nel paese di Beniamino a ricevervi la sua parte di eredità in mezzo al popolo.
37 13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, dove c'era un capitano della guardia di nome Irijah, figlio di Scelemiah, figlio di Hananiah, costui arrestò il profeta Geremia, dicendo: «Tu diserti dalla pare dei Caldei»,
37 14 Geremia rispose: «E' falso; io non sto disertando dalla parte dei Caldei», ma egli non gli diede ascolto. Così Irijah arrestò Geremia e lo condusse dai principi.
37 15 I principi si adirarono contro Geremia, lo percossero e lo misero in prigione nella casa di Gionathan, lo scriba, che avevano trasformato in prigione.
37 16 Quando Geremia entrò nella casa della prigione sotterranea, nella cella, vi rimase molti giorni.
37 17 Poi il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua di nascosto e gli disse: «C'è qualche parola da parte dell'Eterno?». Geremia rispose: «Sì, c'è». E aggiunse: «Tu sarai dato in mano del re di Babilonia».
37 18 Geremia disse inoltre al re Sedekia: «Che colpa ho commesso contro di te, contro i tuoi servi o contro questo popolo, per avermi messo in prigione?
37 19 Dove sono ora i vostri profeti che vi profetizzavano, dicendo: "il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese?"
37 20 Ora ascolta, ti prego, o re mio signore, la mia supplica sia gradita davanti a te e non farmi ritornare nella casa di Gionathan lo scriba, perché non vi muoia».
37 21 Allora il re Sedekia ordinò che Geremia fosse custodito nel cortile della prigione e gli fosse data ogni giorno una pagnotta di pane dalla via dei fornai, finché non fosse esaurito tutto il pane della città. Così Geremia rimase nel cortile della prigione.
38 1 Scefatiah figlio di Mattan, Ghedaliah figlio di Pashhur, Jukal figlio di Scelemiah e Pashhur figlio di Malkiah udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo, dicendo:
38 2 «Così dice l'Eterno: Chi rimarrà in questa città morirà di spada, di fame o di peste, ma chi si consegnerà ai Caldei vivrà; avrà come suo bottino la propria vita, ma vivrà».
38 3 Così dice l'Eterno: «Questa città sarà certamente data in mano dell'esercito del re di Babilonia, che la prenderà».
38 4 I principi allora dissero al re: «Deh, sia quest'uomo messo a morte, perché indebolisce le mani degli uomini di guerra che sono rimasti in questa città, e le mani di tutto il popolo, dicendo loro simili parole. Quest'uomo non cerca il benessere di questo popolo, ma il suo male».
38 5 Allora il re Sedekia disse: «Eccolo nelle vostre mani, perché il re non può fare nulla contro di voi».
38 6 Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malkiah, figlio del re, che era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con le corde. Nella cisterna non c'era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango.
38 7 Or Ebed-melek l'Etiope, un eunuco che stava nella casa del re, udì che avevano messo Geremia nella cisterna. Mentre il re stava seduto alla porta di Beniamino,
38 8 Ebed-melek uscì dalla casa del re e parlò al re, dicendo:
38 9 «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male in tutto ciò che hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna; egli morirà di fame là dentro, perché non c'è più pane in città».
38 10 Allora il re diede quest'ordine a Ebed-melek l'Etiope: «Prendi con te da qui trenta uomini e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia».
38 11 Così Ebed-melek prese con sé gli uomini, entrò nella casa del re al di sotto della tesoreria, prese di là panni logori e stracci logori e li calò a Geremia nella cisterna con le corde.
38 12 Poi Ebed-melek l'Etiope disse a Geremia: «Deh, mettiti questi panni e stracci logori sotto le ascelle, sotto le funi». Geremia fece così.
38 13 Così tirarono su Geremia con le corde e lo fecero salire dalla cisterna. Geremia rimase poi nel cortile della prigione.
38 14 Allora il re Sedekia mandò a prendere il profeta Geremia e lo fece venire al terzo ingresso della casa dell'Eterno. Il re disse a Geremia: «Ti domando una cosa; non nascondermi nulla».
38 15 Geremia rispose a Sedekia: «Se te la dico, non mi farai certamente morire? Se poi ti do un consiglio, non mi darai ascolto».
38 16 Così il re Sedekia giurò in segreto a Geremia, dicendo: «Com'è vero che vive l'Eterno, che ci ha dato questa vita, non ti farò morire e non ti darò in mano di questi uomini che cercano la tua vita».
38 17 Allora Geremia disse a Sedekia: «Così dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele,: Se ti consegni ai principi del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle fiamme e vivrai tu con la tua casa,
38 18 ma se non ti consegnerai ai principi del re di Babilonia, questa città sarà data in mano dei Caldei che la daranno alle fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani»,
38 19 Il re Sedekia disse a Geremia: «Ho paura dei Giudei che hanno disertato dalla parte dei Caldei, temo di essere dato nelle loro mani e che essi mi maltrattino».
38 20 Ma Geremia rispose: «Non ti consegneranno nelle loro mani. Deh, ascolta la voce dell'Eterno in ciò che ti dico; così ti andrà bene e vivrai.
38 21 Ma se rifiuti di uscire, questo è ciò che l'Eterno mi ha mostrato:
38 22 Ecco, tutte le donne che sono rimaste nella casa del re di Giuda saranno condotte ai principi del re di Babilonia e diranno: I tuoi intimi amici ti hanno sedotto e hanno prevalso contro di te, i tuoi piedi sono affondati nel fango ed essi ti hanno voltato le spalle
38 23 Tutte le tue mogli e i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano del re di Babilonia e questa città sarà bruciata con il fuoco».
38 24 Sedekia disse a Geremia: «Nessuno sappia queste parole, e tu non morirai.
38 25 Ma se i principi verranno a sapere che io ho parlato con te e verranno da te a dirti: riferiscici ciò che hai detto al re e anche ciò che il re ha detto a te, non nasconderci nulla e non ti faremo morire
38 26 risponderai loro: "Ho presentato la mia supplica al re, perché non mi facesse ritornare nella casa di Gionathan a morirvi"».
38 27 Ora tutti i principi vennero da Geremia e lo interrogarono, ma egli rispose loro secondo tutte quelle parole che il re gli aveva comandato; per cui lo lasciarono in pace, non seppero nulla della conversazione.
38 28 Così Geremia rimase nel cortile della prigione fino al giorno in cui Gerusalemme fu presa. Ed egli era lì quando Gerusalemme fu presa.
39 1 Nel nono anno di Sedekia, re di Giuda, nel decimo mese, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d'assedio.
39 2 Nell'anno undicesimo di Sedekia nel quarto mese, il nove del mese fu aperta una breccia nella città;
39 3 tutti i principi del re di Babilonia entrarono e si stabilirono alla Porta di Mezzo: Nergalsharetser, Samgar-nebo, Sarsekim, capo degli eunuchi, Nergalsharetser, Rab-mag e tutti gli altri principi del re di Babilonia.
39 4 Appena Sedekia, re di Giuda, e tutti gli uomini di guerra li videro, fuggirono, uscendo di notte dalla città per la via del giardino reale, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Arabah.
39 5 Ma l'esercito dei Caldei li inseguì e raggiunse Sedekia nelle pianure di Gerico. Così lo presero e lo condussero da Nebukadnetsar, re di Babilonia, a Riblah nel paese di Hamath, dove pronunciò il giudizio su di lui.
39 6 Poi il re di Babilonia fece uccidere i figli di Sedekia sotto i suoi occhi a Riblah; il re di Babilonia fece pure uccidere tutti i nobili di Giuda;
39 7 fece inoltre cavare gli occhi a Sedekia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per condurlo a Babilonia.
39 8 I Caldei diedero alle fiamme la casa del re e le case del popolo, e demolirono le mura di Gerusalemme.
39 9 Poi Nebuzaradan, capo delle guardie, condusse in cattività a Babilonia il residuo del popolo che era rimasto in città e quelli che avevano disertato dalla sua parte assieme al resto del popolo rimasto.
39 10 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i più poveri del popolo che non avevano nulla, assegnando loro in quel tempo vigne e campi.
39 11 Ma riguardo a Geremia, Nebukadnetsar re di Babilonia, aveva dato quest'ordine a Nebuzaradan, capo delle guardie, dicendo:
39 12 «Prendilo, tieni i tuoi occhi su di lui e non fargli alcun male, ma comportati con lui come egli ti dirà».
39 13 Così Nebuzaradan, capo delle guardie Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergalsharetser, Rab-mag e tutti gli altri ufficiali del re di Babilonia,
39 14 mandarono a prendere Geremia dal cortile della prigione e lo consegnarono a Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, perché lo conducesse a casa. Così egli abitò in mezzo al popolo.
39 15 Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, mentre era ancora rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:
39 16 «Va' e parla a Ebed-melek l'Etiope, dicendo: Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io porto a compimento su questa città le mie parole per sua rovina e non per suo bene, e in quel giorno esse si avvereranno davanti a te.
39 17 Ma in quel giorno io ti libererò, dice l'Eterno, e non sarai dato in mano degli uomini che temi.
39 18 Sì, io ti libererò certamente e non cadrai di spada, ma la tua vita sarà per te come il tuo bottino, perché hai posto in me la tua fiducia, dice l'Eterno».
40 1 La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, lo aveva mandato libero da Ramah, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme, e di Giuda, che erano condotti in cattività a Babilonia.
40 2 Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: «L'Eterno, il tuo DIO, ha pronunciato questo male contro questo luogo.
40 3 Ora l'Eterno l'ha portato a compimento e ha fatto come aveva detto, perché voi avete peccato contro l'Eterno e non avete ascoltato la sua voce. Perciò vi è accaduta una simile cosa.
40 4 Ora ecco, oggi ti sciolgo dalle catene che hai alle mani; se ti fa piacere venire con me a Babilonia, vieni, e io avrò cura di te, ma se non ti fa piacere venire con me a Babilonia, rimani. Ecco, l'intero paese ti sta davanti; va' dove più ti piace e dove più ti fa comodo».
40 5 Poiché Geremia non si decideva a tornare, Nebuzaradan disse: «Torna da Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, che il re di Babilonia ha stabilito sulle città di Giuda; dimora con lui in mezzo al popolo, o va' dove più ti fa comodo». Poi il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo lasciò andare.
40 6 Allora Geremia andò da Ghedaliah, figlio di Ahikam, a Mitspah, e dimorò con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.
40 7 Quando tutti i capi delle forze che erano nella regione seppero con i loro uomini che il re di Babilonia aveva stabilito Ghedaliah, figlio di Ahikam, governatore nel paese e aveva affidato a lui uomini, donne, bambini e i più poveri del paese che non erano stati condotti in cattività a Babilonia,
40 8 si recarono da Ghedaliah a Mitspah: Ishmael, figlio di Nethaniah, Johanan e Gionathan figli di Kareah, Seraiah figlio di Tanhumeth, i figli di Efai di Netofa e Jezaniah figlio del Maakathita assieme ai loro uomini.
40 9 Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, giurò loro e ai loro uomini, dicendo: "Non abbiate timore di servire i Caldei, rimanete nel paese e servite il re di Babilonia e vi andrà tutto bene.
40 10 Quanto a me, ecco, io rimarrò a Mitspah per tenermi a disposizione dei Caldei, che verranno da noi, ma voi raccogliete il vino, la frutta d'estate e l'olio, riponeteli nei vostri recipienti e rimanete nelle vostre città che avete occupato».
40 11 Anche tutti i Giudei che erano in Moab, fra gli Ammoniti, in Edom e in tutti i paesi, quando vennero a sapere che il re di Babilonia aveva lasciato un residuo in Giuda e che aveva stabilito su di loro Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan,
40 12 sì, tutti i Giudei ritornarono da tutti i luoghi dove erano stati dispersi e vennero nel paese di Giuda da Ghedaliah a Mitspah e raccolsero vino e frutta d'estate in grande abbondanza.
40 13 Or Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano nella regione vennero da Ghedaliah a Mitspah,
40 14 e gli dissero: «Non sai che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato Ishmael, figlio di Nethaniah, per ucciderti?». Ma Ghedaliah, figlio di Ahikam, non credette loro.
40 15 Allora Johanan, figlio di Kareah disse segretamente a Ghedaliah in Mitspah: «Deh, lasciami andare a uccidere Ishmael, figlio di Nethaniah; nessuno lo saprà. Perché dovrebbe toglierti la vita, e così tutti i Giudei che si sono raccolti presso di te andrebbero dispersi e il residuo di Giuda perirebbe?».
40 16 Ma Ghedaliah, figlio di Ahikam, disse a Johanan, figlio di Kareah: «Non fare una tale cosa, perché ciò che tu dici di Ishmael è falso».
41 1 Nel settimo mese avvenne che Ishmael figlio di Nethaniah, figlio di Elishama, della stirpe reale e uno dei funzionari del re, venne con dieci uomini da Ghedaliah, figlio di Ahikam a Mitspah, e là in Mitspah mangiarono insieme.
41 2 Poi Ishmael, figlio di Nethaniah, si alzò con i dieci uomini che erano con lui e colpirono con la spada Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan. Così uccisero colui che il re di Babilonia aveva stabilito come governatore sul paese.
41 3 Ishmael uccise pure tutti i Giudei che erano con Ghedaliah in Mitspah e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavano là.
41 4 Il giorno dopo che aveva ucciso Ghedaliah, quando ancora nessuno sapeva la cosa
41 5 avvenne che giunsero alcuni da Sichem, da Sciloh, e da Samaria, ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo; essi portavano nelle loro mani offerte e incenso, da presentare nella casa dell'Eterno.
41 6 Ishmael, figlio di Nethaniah, uscì loro incontro da Mitspah, piangendo mentre camminava. Quando li incontrò, disse loro: «Venite da Ghedaliah, figlio di Ahikam!».
41 7 Quando però giunsero in mezzo alla città, Ishmael figlio di Nethaniah, insieme agli uomini che aveva con sé, li uccise e li gettò in mezzo a una cisterna.
41 8 Ma tra di essi si trovavano dieci uomini che dissero a Ishmael: «Non ucciderci, perché nei campi abbiamo provviste nascoste di grano, di orzo, di olio e di miele». Allora egli si trattenne e non li uccise assieme ai loro fratelli.
41 9 Or la cisterna nella quale Ishmael gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva ucciso insieme a Ghedaliah è quella che il re Asa aveva fatto costruire per paura di Baasha, re d'Israele. Ishmael, figlio di Nethaniah, la riempì di uccisi.
41 10 Poi Ishmael condusse via prigioniero tutto il resto del popolo che si trovava in Mitspah: le figlie del re e tutto il popolo che era rimasto in Mitspah e su cui Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito Ghedaliah, figlio di Ahikam. Ishmael, figlio di Nethaniah, li condusse via prigionieri e partì per recarsi dagli Ammoniti,
41 11 Quando però Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano con lui vennero a sapere di tutto il male che Ishmael, figlio di Nethaniah, aveva fatto,
41 12 presero tutti gli uomini e andarono a combattere contro Ishmael, figlio di Nethaniah e lo trovarono presso la grande piscina che c'è a Gabaon.
41 13 Quando tutto il popolo che era con Ishmael vide Johanan, figlio di Kareah e tutti i capi delle forze che erano con lui, si rallegrò.
41 14 Così tutto il popolo che Ishmael aveva condotto prigioniero da Mitspah si voltò e andò a unirsi a Johanan, figlio di Kareah.
41 15 Ma Ishmael, figlio di Nethaniah, riuscì a sfuggire da Johanan con otto uomini e andò presso gli Ammoniti.
41 16 Allora Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano con lui, presero da Mitspah tutto il resto del popolo, che aveva ripreso da Ishmael, figlio di Nethaniah, dopo che egli aveva ucciso Ghedaliah, figlio di Ahikam: valorosi uomini di guerra, donne, fanciulli ed eunuchi che egli aveva ricondotti da Gabaon.
41 17 Essi partirono e si fermarono a Geruth-Kimham che è nelle vicinanze di Betlemme, per poi proseguire e andare in Egitto,
41 18 a motivo dei Caldei, perché essi avevano paura di loro, poiché Ishmael, figlio di Nethaniah, aveva ucciso Ghedaliah, figlio di Ahikam, che il re di Babilonia aveva stabilito come governatore sul paese.
42 1 Tutti i capi delle forze, Johanan, figlio di Kareah, Jezaniah figlio di Hoshaiah e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, si avvicinarono
42 2 e dissero al profeta Geremia: «Deh, giunga la nostra supplica davanti a te e prega l'Eterno, il tuo DIO per noi, per tutto questo residuo (perché di molti che eravamo siamo rimasti in pochi, come ti rendi conto con i tuoi stessi occhi),
42 3 affinché l'Eterno, il tuo DIO, ci mostri la strada per la quale dobbiamo camminare e ciò che dobbiamo fare».
42 4 Il profeta Geremia disse loro: «Ho capito! Ecco, pregherò l'Eterno, il vostro DIO, secondo le vostre parole e vi farò sapere tutto ciò che l'Eterno vi risponderà; non vi nasconderò nulla».
42 5 Essi allora dissero a Geremia: «L'Eterno sia un testimone verace e fedele contro di noi, se non faremo secondo ogni parola che l'Eterno, il tuo DIO ci manderà a dire per tuo mezzo.
42 6 Sia la sua risposta gradita o sgradita, noi ubbidiremo alla voce dell'Eterno, il nostro DIO, al quale ti mandiamo, affinché ce ne venga bene nell'ubbidire alla voce dell'Eterno, il nostro DIO».
42 7 Dopo dieci giorni avvenne che la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia.
42 8 Egli allora chiamò Johanan, figlio di Kareah, tutti i capi delle forze che erano con lui e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande,
42 9 e disse loro: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, al quale mi avete mandato perché gli presentassi la vostra supplica:
42 10 "Se continuate a rimanere in questo paese, io vi stabilirò e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché mi pento della calamità che ho fatto venire su di voi.
42 11 Non temete il re di Babilonia, di cui avete paura; non temetelo dice l'Eterno, perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano.
42 12 Io vi userò misericordia, affinché egli vi usi misericordia e vi faccia ritornare nel vostro paese
42 13 Ma se, disubbidendo alla voce dell'Eterno, il vostro DIO, voi dite: "Non vogliamo rimanere in questo paese"
42 14 e dite: "No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, dove non vedremo la guerra né udremo squillo di tromba né soffriremo più fame di pane, e là dimoreremo",
42 15 ebbene, ascolta allora la parola dell'Eterno, o residuo di Giuda! Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: "Se avete veramente deciso di andare in Egitto e vi andate per stabilirvi,
42 16 la spada che temete vi raggiungerà là, nel paese d'Egitto, e la fame di cui avevate paura vi si attaccherà addosso là in Egitto e là morirete.
42 17 Avverrà dunque che tutti quelli che hanno deciso di andare in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame o di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io farò venire su di loro".
42 18 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: "Come la mia ira e il mio furore si sono riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su di voi, quando entrerete in Egitto, e voi diventerete un oggetto di esecrazione, di stupore, di maledizione e di obbrobrio e non vedrete più questo luogo".
42 19 O residuo di Giuda, l'Eterno vi dice: "Non andate in Egitto!" Sappiate bene che oggi vi ho solennemente avvertiti.
42 20 Voi avete usato inganno contro voi stessi, quando mi avete mandato dall'Eterno, il vostro DIO, dicendo: "Prega per noi l'Eterno, il nostro DIO, e tutto ciò che dirà l'Eterno, il nostro DIO, fallo sapere a noi fedelmente, e noi lo faremo".
42 21 Io ve l'ho fatto sapere oggi, ma voi non ubbidite alla voce dell'Eterno, il vostro DIO, né a nulla di ciò che vi ha mandato a dire per mezzo di me.
42 22 Or dunque sappiate bene che voi morirete di spada, di fame e di peste, nel luogo in cui desiderate andare a dimorare».
43 1 Or avvenne che quando Geremia ebbe finito di riferire a tutto il popolo tutte le parole dell'Eterno, il loro DIO, tutte quelle parole, per cui l'Eterno, il loro Dio, lo aveva mandato a loro
43 2 Azaria, figlio di Hoshaiah e Johanan, figlio di Kareah, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: «Tu dici il falso; l'Eterno, il nostro DIO, non ti ha mandato a dire: "Non andate in Egitto per dimorarvi".
43 3 ma Baruka, figlio di Neriah, ti incita contro di noi per darci in mano dei Caldei, per farci morire o per farci condurre in cattività a Babilonia».
43 4 Così Johanan, figlio di Kareah, tutti i capi delle forze e tutto il popolo non ubbidirono al comando dell'Eterno di rimanere nel paese di Giuda.
43 5 Ma Johanan, figlio di Kareah e tutti i capi delle forze presero tutti i superstiti di Giuda che erano ritornati da tutte le nazioni dove erano stati dispersi, per dimorare nel paese di Giuda:
43 6 gli uomini, le donne, i fanciulli, le figlie del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciato con Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, assieme al profeta Geremia e a Baruk, figlio di Neriah,
43 7 e andarono nel paese d'Egitto, perché non ubbidirono alla voce dell'Eterno, e giunsero fino a Tahpanhes.
43 8 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in Tahpanhes, dicendo:
43 9 «Prendi nelle tue mani delle grosse pietre e nascondile nell'argilla della fornace da mattoni che è all'ingresso della casa del Faraone a Tahpanhes, sotto gli occhi degli uomini di Giuda.
43 10 Quindi dirai loro: Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io manderò a prendere Nebukadnetsar re di Babilonia, mio servo, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascosto, ed egli stenderà il suo padiglione reale sopra di esse.
43 11 Egli verrà e colpirà il paese d'Egitto, e manderà alla morte chi è destinato alla morte, alla cattività chi è destinato alla cattività, e alla spada chi è destinato alla spada.
43 12 Io appiccherò il fuoco ai templi degli dei d'Egitto; egli li brucerà e li porterà in cattività, e si avvolgerà del paese d'Egitto come il pastore si avvolge nella sua veste; poi se ne andrà di là in pace.
43 13 Frantumerà pure le colonne sacre del tempio del sole, che sono nel paese d'Egitto, e darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto».
44 1 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanhes, a Nof e nel paese di Pathros, dicendo:
44 2 «Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Voi avete visto tutto il male che ho fatto venire su Gerusalemme, e su tutte le città di Giuda; ecco, oggi sono una desolazione e nessuno più vi abita,
44 3 a motivo della malvagità che hanno commessa provocandomi ad ira, andando a bruciare incenso, e a servire altri dèi, che né essi né voi né i vostri padri avevano mai conosciuto,
44 4 Eppure io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, con urgenza ed insistenza a dirvi: "Deh, non fate questa cosa abominevole che io odio".
44 5 Ma essi non hanno ascoltato né hanno prestato orecchio, in modo da ritrarsi dalla loro malvagità, smettendo di bruciare incenso ad altri dèi.
44 6 Perciò il mio furore, la mia ira si sono riversati e sono divampati nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che sono divenute deserte e desolate, come sono ancor oggi».
44 7 Ma ora così dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele: «Perché commettete questo gran male contro voi stessi, facendovi sterminare di mezzo a Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un residuo?
44 8 Perché mi provocate ad ira con l'opera delle vostre mani, bruciando incenso ad altri dèi nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare? Così vi farete sterminare e diventerete una maledizione e un obbrobrio fra tutte le nazioni della terra.
44 9 Avete forse dimenticato le malvagità dei vostri padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le vostre malvagità e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda e per le vie di Gerusalemme
44 10 Fino ad oggi non si sono pentiti né hanno avuto timore né hanno camminato secondo la mia legge e secondo i miei statuti, che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri».
44 11 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male e per distruggere tutto Giuda.
44 12 Prenderò il resto di Giuda che si è ostinato a venire nel paese d'Egitto per dimorarvi; essi saranno tutti consumati e cadranno nel paese d'Egitto. Saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal più piccolo al più grande; periranno di spada e di fame e diventeranno un oggetto di esecrazione, di stupore, di maledizione e di obbrobrio.
44 13 Punirò quelli che dimorano nel paese d'Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste.
44 14 Non si salverà né scamperà nessuno del resto di Giuda, che è venuto a dimorare nel paese d'Egitto, per ritornare poi nel paese di Giuda, dove essi desiderano ardentemente ritornare per dimorarvi; ma essi non vi ritorneranno ad eccezione di alcuni scampati»,
44 15 Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro mogli bruciavano incenso ad altri dèi e tutte le donne che erano presenti, una grande moltitudine, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto in Pathros, risposero a Geremia, dicendo:
44 16 «Quanto alla parola che ci hai detto nel nome dell'Eterno, non ti ascolteremo,
44 17 ma intendiamo fare tutto ciò che è uscito dalla nostra bocca, bruciando incenso alla Regina del cielo e versandole libazioni, come abbiamo fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri principi nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, perché allora avevamo pane in abbondanza, stavamo bene e non vedevamo alcuna sventura.
44 18 Da quando però abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e versarle libazioni, ci è venuto a mancare ogni cosa e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame».
44 19 Le donne aggiunsero: «Quando bruciamo incenso alla Regina del cielo e le versiamo libazioni, è forse senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo focacce con la sua immagine e le versiamo libazioni?».
44 20 Allora Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle donne e a tutta la gente che gli aveva risposto in quel modo e disse:
44 21 «Non si è forse l'Eterno ricordato e non gli è venuto in mente l'incenso che avete bruciato nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri principi e il popolo del paese?
44 22 L'Eterno non l'ha più potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni e a motivo delle abominazioni che avete commesso. Perciò il vostro paese è divenuto una desolazione un oggetto di stupore, una maledizione e senza alcun abitante, come è ancora oggi.
44 23 Poiché voi avete bruciato incenso e poiché avete peccato contro l'Eterno e non avete ascoltato la voce dell'Eterno e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e i suoi precetti, perciò vi è venuta addosso questa calamità, come oggi si vede».
44 24 Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel paese d'Egitto.
44 25 Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Voi e le vostre mogli lo avete detto con la vostra bocca e lo avete compiuto con le vostre mani, dicendo: "Noi vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatto, bruciando incenso alla Regina del cielo, e versandole libazioni". Sì, voi adempirete certamente i vostri voti e compirete i vostri voti.
44 26 Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di Giuda che dimorate nel paese d'Egitto: Ecco, io l'ho giurato per il mio grande nome, dice l'Eterno, che in tutto il paese d'Egitto il mio nome non sarà più invocato dalla bocca di alcun uomo di Giuda che dica: Il Signore, l'Eterno, vive!
44 27 Ecco, io vigilo su di loro per il loro male e non per il loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d'Egitto saranno consumati dalla spada e dalla fame, fino alla loro completa distruzione.
44 28 Tuttavia un piccolo numero di scampati dalla spada ritornerà dal paese d'Egitto nel paese di Giuda. Così tutto il resto di Giuda, che è venuto nel paese d'Egitto per dimorarvi, saprà quale parola si compirà, se la mia o la loro.
44 29 E questo sarà per voi il segno, dice l'Eterno, che io vi punirò in questo luogo affinché sappiate che le mie parole contro di voi si compiranno veramente per vostra sciagura». Così dice l'Eterno:
44 30 «Ecco, io darò il Faraone Hofra, re d'Egitto, in mano dei suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita, come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, suo nemico, che cercava la sua vita».
45 1 La parola che il profeta Geremia rivolse a Baruka, figlio di Neriah, quando questi scrisse queste parole in un libro sotto dettatura di Geremia, nell'anno quarto di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo:
45 2 «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele, a te, o Baruk:
45 3 Tu dici: Guai a me, perché l'Eterno aggiunge afflizione al mio dolore, io sono stanco di gemere e non trovo riposo
45 4 Così dirai a lui: Così dice l'Eterno: Ecco io demolirò ciò che ho edificato e sradicherò ciò che ho piantato, e questo in tutto il paese.
45 5 E tu cercheresti grandi cose per te? Non cercarle perché, ecco, io farò venire sciagura sopra ogni carne», dice l'Eterno, «ma a te darò la tua vita come bottino in tutti i luoghi dove tu andrai».
46 1 La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro le nazioni.
46 2 Contro l'Egitto: riguardo all'esercito del Faraone Neko, re d'Egitto, che era presso il fiume Eufrate a Karkemish e che Nebukadnetsar, re di Babilonia, sconfisse nel quarto anno di Jehoiakim figlio di Giosia, re di Giuda.
46 3 «Preparate lo scudo piccolo e grande e avvicinatevi alla battaglia.
46 4 Bardate i cavalli e, voi cavalieri, montateli; presentatevi con elmi, lucidate le lance indossate le corazze!
46 5 Che cosa vedo? Essi sono sbigottiti e si volgono indietro; i loro uomini prodi sono sconfitti e fuggono precipitosamente senza neppure voltarsi, tutt'intorno è terrore» dice l'Eterno.
46 6 «Non lasciare che il veloce sfugga né che il prode si metta in salvo. A nord presso il fiume Eufrate, vacillano e cadono.
46 7 Chi è colui che sale come il Nilo, e le cui acque si gonfiano come quelle dei fiumi?
46 8 E l'Egitto che sale come il Nilo, e le cui acque si gonfiano come quelle dei fiumi. Egli dice: Salirò, ricoprirò la terra e distruggerò la città e i suoi abitanti
46 9 Caricate, o cavalli, e avanzate furiosamente, o carri; si facciano avanti gli uomini prodi, quei di Etiopia e di Putt che portano lo scudo e quei di Lud che maneggiano e tendono l'arco.
46 10 Questo giorno per il Signore, l'Eterno degli eserciti, è giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue, perché il Signore, l'Eterno degli eserciti, fa un sacrificio nel paese del nord, presso il fiume Eufrate.
46 11 Sali a Galaad e prendi del balsamo, o vergine, figlia d'Egitto. Invano fai uso di molte medicine, non c'è guarigione per te.
46 12 Le nazioni hanno saputo della tua ignominia e il tuo grido di dolore ha riempito la terra, perché il prode ha inciampato contro il prode e sono caduti insieme tutt'e due».
46 13 La parola che l'Eterno rivolse al profeta Geremia sulla venuta di Nebukadnetsar, re di Babilonia, per colpire il paese d'Egitto.
46 14 Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdol, fatelo sapere a Nof e a Tahpanhes. Dite: «Alzati e preparati, perché la spada divora tutto ciò che ti circonda».
46 15 Perché i tuoi uomini valorosi sono atterrati? Non possono resistere perché l'Eterno li abbatte.
46 16 Egli ne fa vacillare molti, cadono l'un sopra l'altro e dicono: «Su, torniamo al nostro popolo e al nostro paese nativo, lontano dalla spada micidiale».
46 17 Là essi gridano: «Il Faraone, re d'Egitto, non è che un gran rumore, che ha lasciato passare il tempo stabilito».
46 18 «Com'è vero che io vivo», dice il Re il cui nome è l'Eterno degli eserciti, «egli verrà come il Tabor fra le montagne, come il Karmel presso il mare.
46 19 Preparati il bagaglio per la cattività, o figlia che abiti in Egitto, perché Nof diventerà un deserto e sarà bruciata, e non vi abiterà più nessuno.
46 20 L'Egitto è come una giovenca bellissima, ma viene la distruzione, viene dal nord.
46 21 Anche i suoi mercenari che sono in mezzo ad essa sono come vitelli da ingrasso; anch'essi hanno voltato le spalle, fuggono insieme, non resistono, perché è piombato su di loro il giorno della loro calamità, il tempo della loro punizione.
46 22 La sua voce si muove come un serpente, perché essi avanzano con un esercito e vengono contro di essa con scuri, come tanti tagliaboschi.
46 23 Essi abbatteranno la sua foresta» dice l'Eterno, «benché sia impenetrabile, perché sono più numerosi delle locuste, non si possono contare.
46 24 La figlia d'Egitto sarà coperta di vergogna, sarà data in mano del popolo del nord».
46 25 L'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, dice: «Ecco, io punirò Amon di No, il Faraone e l'Egitto, i suoi dèi e i suoi re il Faraone e quelli che confidano in lui;
46 26 li darò in mano di quelli che cercano la loro vita, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia e in mano dei suoi servi ma dopo questo sarà abitato come nel passato», dice l'Eterno.
46 27 «Ma tu non temere, o mio servo Giacobbe, non ti sgomentare, o Israele, perché ecco, io ti salverò da lontano e la tua progenie dalla terra della sua cattività. Giacobbe ritornerà, non sarà più molestato e sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà.
46 28 Non temere, o Giacobbe mio servo», dice l'Eterno, «perché io sono con te io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te, ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito».
47 1 La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro i Filistei, prima che il Faraone attaccasse Gaza.
47 2 Così dice l'Eterno: «Ecco, delle acque salgono dal nord, diventano un torrente che straripa e inondano il paese e tutto ciò che contiene, la città e quelli che abitano in essa; allora gli uomini grideranno e tutti gli abitanti del paese urleranno.
47 3 Allo strepito degli zoccoli scalpitanti dei suoi possenti destrieri, al fragore dei suoi carri, al fracasso delle sue ruote, i padri non si volgeranno verso i figli per la debolezza delle loro mani,
47 4 a motivo del giorno che viene per devastare tutti i Filistei, eliminando da Tiro e Sidone ogni superstite che può dar aiuto, perché l'Eterno distruggerà i Filistei, i superstiti dell'isola di Kaftor.
47 5 Gaza è divenuta calva, Ashkelon è distrutta. O superstiti della loro valle, fino a quando vi farete incisioni?
47 6 O spada dell'Eterno, quando mai ti concederai riposo? Rientra nel tuo fodero, fermati e sta' calma!
47 7 Come potrebbe riposare, se l'Eterno le ha dato ordini contro Ashkelon e contro il lido del mare?; egli l'ha convocata là».
48 1 Contro Moab. Così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Guai a Nebo, perché è devastata; Kiriathaim è coperta di vergogna, è presa; la roccaforte è coperta di vergogna e sbigottita.
48 2 La gloria di Moab non è più; in Heshbon tramano del male contro di lui dicendo: "Venite e distruggiamola, perché non sia più nazione" Tu pure, o Madmen, sarai demolita, la spada ti inseguirà.
48 3 Una voce che implora aiuto uscirà da Horonaim: devastazione e grande rovina!
48 4 Moab è infranto, i suoi piccoli fanno udire le loro grida.
48 5 Sulla salita di Luhith salgono piangendo amaramente, mentre nella discesa di Horonaim si ode il grido angosciato della disfatta.
48 6 Fuggite, salvate la vostra vita e siate come un tamarisco nel deserto!
48 7 Poiché hai posto la tua fiducia nelle tue opere e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso; e Kemosh andrà in cattività assieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.
48 8 Il devastatore verrà contro tutte le città, e nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come l'Eterno ha detto.
48 9 Date ali a Moab, perché possa volare via, le sue città diventeranno una desolazione, e più nessuno vi abiterà.
48 10 Maledetto colui che compie l'opera dell'Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la sua spada dallo spargere il sangue!
48 11 Moab è stato tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposando sulle sue fecce, e non è stato travasato da vaso a vaso né è andato in cattività, per questo gli è rimasto il suo sapore e il suo profumo non si è alterato.
48 12 Perciò ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali gli manderò dei travasatori che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi e frantumeranno le sue anfore.
48 13 Allora Moab si vergognerà di Kemosh, come la casa d'Israele si è vergognata di Bethel, in cui aveva riposto la sua fiducia.
48 14 Come potete dire: "Noi siamo uomini forti e valorosi per la battaglia
48 15 Moab è devastato; le sue città salgono in fumo e i suoi giovani migliori scendono al macello», dice il Re, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
48 16 «La calamità di Moab è ormai imminente e la sua sciagura avanza velocemente.
48 17 Fate cordoglio per lui, voi tutti che lo circondate, e tutti voi che conoscete il suo nome, dite: Come si è spezzato quel forte scettro, quel magnifico bastone?
48 18 O figlia che abiti in Dibon, scendi dalla tua gloria e siedi sul suolo riarso, perché il devastatore di Moab è salito contro di te, ha distrutto le tue fortezze.
48 19 O tu che abiti in Aroer, fermati lungo la strada e guarda; interroga il fuggiasco e colei che scappa e domanda: Che cos'è successo?
48 20 Moab è coperto di vergogna, perché è infranto; gemete e gridate, annunziate sull'Arnon che Moab è devastato!
48 21 Un castigo è venuto sulla regione della pianura su Holon, su Jahats e su Mefaath,
48 22 su Dibon, su Nebo e su Beth-Diblathaim,
48 23 su Kiriathaim, su Beth-Gamul e su Beth-Meon,
48 24 su Kerioth, su Botsrah e su tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine.
48 25 Il corno di Moab è tagliato e il suo braccio è spezzato», dice l'Eterno.
48 26 «Inebriatelo, perché si è innalzato contro l'Eterno. Moab si voltolerà nel suo vomito e diventerà anch'esso oggetto di scherno.
48 27 Israele non è forse stato per te un oggetto di scherno? E stato forse trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui scuoti la testa?
48 28 Abbandonate le città e andate ad abitare nella roccia, o abitanti di Moab, e siate come la colomba che fa il suo nido sulle pareti che sovrastano un precipizio.
48 29 Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, estremamente orgoglioso, la sua altezzosità, la sua superbia, la sua arroganza e l'alterigia del suo cuore.
48 30 Io conosco la sua rabbia», dice l'Eterno, «che però non ha consistenza, il suo vantarsi che non ha approdato a nulla.
48 31 Perciò io innalzo un lamento su Moab e manderò grida per tutto Moab; si gemerà per gli uomini di Kir-Heres.
48 32 O vigna di Sibmah, io piango per te come si piange per Jazer; i tuoi tralci sono giunti oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer. Il devastatore è piombato sui tuoi frutti d'estate e sulla tua vendemmia.
48 33 La gioia e l'allegrezza sono scomparse dalla fertile campagna e dal paese di Moab; ho fatto scomparire il vino dai tini, nessuno più pigia con grida di gioia. Le loro grida non sono più grida di gioia.
48 34 A motivo del grido di Heshbon la loro voce s'è udita fino a Elealeh e a Jahats, da Tsoar fino a Horonaim, come una giovenca di tre anni; perfino le acque di Nimrim sono divenute una desolazione.
48 35 Io farò venir meno in Moab», dice l'Eterno, «chi offre sacrifici sugli alti luoghi e chi brucia incenso ai suoi dei.
48 36 Perciò il mio cuore per Moab gemerà come i flauti, il mio cuore gemerà come i flauti per gli uomini di Kir-Heres, perché la ricchezza che hanno acquistato è andata perduta.
48 37 Poiché ogni testa sarà rasata, ogni barba sarà tagliata, su tutte le mani ci saranno incisioni e sui fianchi il sacco.
48 38 su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho frantumato Moab, come un vaso che non ha più alcun valore», dice l'Eterno.
48 39 «Gemeranno dicendo: Com'è stato infranto! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Così Moab è diventato lo scherno e lo spavento di tutti quelli che gli stanno attorno.
48 40 Poiché così dice l'Eterno: «Ecco, egli spiccherà il volo come un'aquila e spiegherà le sue ali verso Moab.
48 41 Kerioth è presa, le fortezze sono occupate e il cuore dei prodi di Moab in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto.
48 42 Moab sarà distrutto, non sarà più popolo, perché si è innalzato contro l'Eterno.
48 43 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante di Moab», dice l'Eterno.
48 44 «Chi fugge davanti allo spavento cadrà nella fossa e chi esce dalla fossa sarà preso nel laccio, perché farò venire su di lui, su Moab, l'anno della sua punizione», dice l'Eterno.
48 45 «All'ombra di Heshbon si fermano spossati i fuggiaschi, ma un fuoco esce da Heshbona e una fiamma di mezzo a Sihon, che divora i fianchi di Moab e la sommità del capo degli uomini tumultuanti.
48 46 Guai a te, o Moab! Il popolo di Kemosh è perduto, perché i tuoi figli son portati in cattività e le tue figlie in esilio.
48 47 Ma io farò tornare Moab dalla cattività negli ultimi giorni dice l'Eterno». Fin qui il giudizio su Moab.
49 1 Contro i figli di Ammon. Così dice l'Eterno: «Israele non ha forse figli non ha egli alcun erede? Perché dunque Malkam prende possesso di Gad e il suo popolo si è stabilito nelle sue città?
49 2 Perciò ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, nei quali io farò udire il grido di guerra contro Rabbah dei figli di Ammon; essa diventerà un cumulo di rovine e le sue borgate saranno consumate dal fuoco. Allora Israele, prenderà possesso della sua eredità», dice l'Eterno.
49 3 «Gemi o Heshbon, perché Ai è devastata; gridate, o borgate di Rabbah, cingetevi di sacco, innalzate lamenti, correte qua e là entro i recinti del gregge perché Malkam va in cattività insieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.
49 4 Perché ti vanti nelle valli? La tua valle si è svuotata, o figlia ribelle che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: Ahi verrà contro di me?
49 5 Ecco, io ti farò venire addosso il terrore, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti, da tutti quelli che ti circondano, e voi sarete scacciati, ognuno diritto davanti a se, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi.
49 6 Ma dopo questo io farò ritornare dalla cattività i figli di Ammon», dice l'Eterno.
49 7 Contro Edom. Così dice l'Eterno degli eserciti: «Non c'è più sapienza in Teman? E' forse venuto meno il consiglio agli intelligenti? E' svanita la loro sapienza?
49 8 Fuggite, tornate indietro, andate ad abitare nelle profondità della terra o abitanti di Dedan, perché farò venire la calamità di Esaù su di lui nel tempo della sua punizione.
49 9 Se dei vendemmiatori venissero da te non lascerebbero qualche grappoletto da racimolare? Se dei ladri venissero da te di notte distruggerebbero solo quanto loro basta.
49 10 Ma io metterò a nudo Esaù e scoprirò i suoi nascondigli, ed egli non potrà più nascondersi. La sua discendenza, i suoi fratelli e i suoi vicini saranno distrutti, ed egli non sarà più.
49 11 Lascia i tuoi orfani, io li conserverò in vita, e le tue vedove confidino in me».
49 12 Poiché così dice l'Eterno: «Ecco, quelli che non erano destinati a bere il calice, lo berranno certamente; e tu andresti del tutto impunito? Non andrai impunito, ma lo berrai certamente.
49 13 Poiché io ho giurato per me stesso», dice l'Eterno, «Botsrah diventerà un oggetto di stupore e di scherno, una desolazione e una maledizione, e tutte le sue città saranno una desolazione per sempre.
49 14 Ho udito un messaggio dall'Eterno, e un messaggero è stato inviato alle nazioni: adunatevi e andate contro di lui; alzatevi per la battaglia"
49 15 Poiché ecco, io ti renderò piccolo tra le nazioni e disprezzato fra gli uomini.
49 16 il terrore che ispiravi e l'orgoglio del tuo cuore ti hanno sedotto o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi la sommità delle colline, anche se facessi il tuo nido in alto come l'aquila, ti farò precipitare di lassù», dice l'Eterno.
49 17 «Edom diventerà un oggetto di stupore, chiunque gli passerà vicino rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.
49 18 Come nella distruzione di Sodoma e di Gomorra, e delle loro città vicine», dice l'Eterno, «nessuno più vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà.
49 19 Ecco, egli salirà come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora; io lo farò improvvisamente fuggire di là e stabilirò su di esso colui che ho scelto. Chi infatti è come me? Chi mi citerà in giudizio? Chi è dunque il pastore che può tenermi fronte?
49 20 Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Edom e le decisioni che ha preso contro gli abitanti di Teman. Certo saranno trascinati via anche i più piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.
49 21 Al rumore della loro caduta la terra tremerà; il suono del loro grido sarà udito fino al Mar Rosso.
49 22 Ecco, il nemico sale, spicca il volo come l'aquila e spiega le sue ali verso Botsrah e il cuore dei prodi di Edom in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto».
49 23 Contro Damasco. Hamath e Arpad sono coperte di vergogna, perché hanno udito una cattiva notizia, vengono meno; c'è grande tormento sul mare che non può essere calmato.
49 24 Damasco è divenuta fiacca, si volge per fuggire, un tremito l'ha colta; angoscia e dolori l'assalgono come una donna che sta per partorire.
49 25 «Come mai non è stata abbandonata la città della lode, la città della mia gioia?
49 26 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti gli uomini di guerra periranno in quel giorno», dice l'Eterno degli eserciti.
49 27 «Io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad».
49 28 Contro Kedar e i regni di Hatsor, che Nebukadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Così dice l'Eterno: «Levatevi, salite contro Kedar e distruggete i figli dell'est.
49 29 Le loro tende e le loro greggi saranno prese; i loro padiglioni, tutti i loro attrezzi e i loro cammelli saranno portati via; si griderà loro: "spavento da tutte le parti
49 30 Fuggite, andate lontano ad abitare nelle profondità della terra, o abitanti di Hatsor», dice l'Eterno, «poiché Nebukadnetsar, re di Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di voi.
49 31 Levatevi, salite contro una nazione tranquilla che abita al sicuro», dice l'Eterno, «che non ha né porte né sbarre e dimora solitaria.
49 32 I loro cammelli saranno portati via come bottino e il gran numero del loro bestiame come preda. Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano gli angoli della barba e farò venire la loro calamità da tutte le parti», dice l'Eterno.
49 33 «Hatsor diventerà una dimora di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno più vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà».
49 34 La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro Elam, all'inizio del regno di Sedekia, re di Giuda, dicendo:
49 35 «Così dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzerò l'arco di Elam, il nerbo della sua forza.
49 36 Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti e non ci sarà nazione dove non giungano i fuggiaschi di Elam.
49 37 Renderò gli Elamiti spaventati davanti ai loro nemici e davanti a quelli che cercano la loro vita; farò venire su di loro la calamità, la mia ira ardente», dice l'Eterno. «Manderò dietro di loro la spada finché non li avrò consumati.
49 38 Porrò quindi il mio trono in Elam e ne farò perire i re e i principi», dice l'Eterno.
49 39 «Ma negli ultimi giorni avverrà che farò ritornare Elam dalla cattività», dice l'Eterno.
50 1 La parola che l'Eterno pronunciò contro Babilonia e contro il paese dei Caldei per mezzo del profeta Geremia:
50 2 «Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo e innalzate una bandiera; proclamatelo e non nascondetelo. Dite: "Babilonia è presa. Bel, è coperto di vergogna, Merodak è infranto, le sue immagini sono coperte di vergogna, i suoi idoli sono infranti".
50 3 Poiché dal nord sale contro di lei una nazione che ridurrà il paese a un deserto e nessuno più abiterà in essa; uomini e bestie fuggiranno, se ne andranno.
50 4 In quei giorni e in quel tempo», dice l'Eterno, «i figli d'Israele e i figli di Giuda verranno insieme; cammineranno piangendo e cercheranno l'Eterno il loro DIO.
50 5 Domanderanno della via di Sion verso cui volgeranno le loro facce, dicendo: "Venite, uniamoci all'Eterno, con un patto eterno, che non sia più dimenticato
50 6 Il mio popolo è stato un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire sui monti. Sono andate di monte in colle e hanno dimenticato il luogo del loro riposo.
50 7 Tutti quelli che le trovavano, le divoravano, e i loro nemici dicevano: "Non siamo colpevoli, perché hanno peccato contro l'Eterno, dimora della giustizia, l'Eterno, speranza dei loro padri".
50 8 Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei e siate come capri davanti al gregge.
50 9 Poiché ecco, io suscito e faccio salire contro Babilonia una moltitudine di grandi nazioni dal paese del nord, e si schiereranno contro di essa; di là essa sarà presa. Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere; nessuna ritorna a vuoto.
50 10 La Caldea sarà abbandonata al saccheggio; tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati», dice l'Eterno.
50 11 «Gioite e rallegratevi, o saccheggiatori della mia eredità, perché vi siete ingrassati come una giovenca che trebbia il grano e nitrite come forti destrieri.
50 12 Vostra madre sarà grandemente svergognata, colei che vi ha partoriti arrossirà. Ecco, essa sarà l'ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine,
50 13 A motivo dell'ira dell'Eterno non sarà più abitata, sarà una completa desolazione; chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.
50 14 Schieratevi tutt'intorno a Babilonia, o voi tutti tiratori d'arco. Tirate contro di essa, non risparmiate alcuna freccia, perché ha peccato contro l'Eterno.
50 15 Mandate grida di guerra contro di essa tutt'intorno; ella si è arresa le sue fondamenta sono cadute, le sue mura sono crollate, perché questa è la vendetta dell'Eterno. Vendicatevi di lei. Fate a lei come essa ha fatto ad altri,
50 16 Sterminate da Babilonia chi semina e chi impugna la falce al tempo della messe. Per paura della spada dell'oppressore ciascuno ritornerà al suo popolo, ciascuno fuggirà al proprio paese.
50 17 Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; per primo l'ha divorata il re di Assiria, poi quest'ultimo, Nebukadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa».
50 18 Perciò così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re di Assiria.
50 19 Ma ricondurrò Israele al suo pascolo, pascolerà sul Karmel e in Bashan e la sua anima si sazierà sui colli di Efraim e in Galaad.
50 20 In quei giorni, in quel tempo», dice l'Eterno, «si cercherà l'iniquità d'Israele, ma non ce ne sarà alcuna, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; perché io perdonerò a quelli che lascerò come residuo.
50 21 Sali contro il paese di Merathaim, e contro gli abitanti di Pekod. Devasta e votali allo sterminio», dice l'Eterno, «e fa' esattamente come io ti ho comandato!
50 22 Nel paese c'è rumore di guerra e la distruzione è grande.
50 23 Perché è stato fatto a pezzi e distrutto il martello di tutta la terra? Perché Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni?
50 24 Ti ho teso un laccio e tu sei stata presa, o Babilonia, senza avvedertene. Sei stata trovata e catturata, perché hai fatto guerra contro l'Eterno.
50 25 L'Eterno ha aperto il suo arsenale e ha tratto fuori le armi della sua indignazione, poiché questa è un'opera che il Signore, l'Eterno degli eserciti, deve compiere nel paese dei Caldei.
50 26 Venite contro di lei dalle estremità più lontane, aprite i suoi granai, fatene un mucchio di rovine e votatela allo sterminio, che nulla ne resti.
50 27 Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello. Guai a loro, perché il loro giorno è giunto, il giorno della loro punizione.
50 28 Si ode la voce di quelli che fuggono e scappano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta dell'Eterno, il nostro DIO, la vendetta del suo tempio.
50 29 Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tendono l'arco. Accampatevi tutt'intorno contro di lei, nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei esattamente come lei ha fatto ad altri, perché è stata arrogante contro l'Eterno, contro il Santo d'Israele.
50 30 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno», dice l'Eterno.
50 31 «Eccomi contro di te, o arrogante» dice il Signore, l'Eterno degli eserciti «perché il tuo giorno è giunto, il tempo in cui ti punirò.
50 32 L'arrogante vacillerà e cadrà, e nessuno lo rialzerà. Io appiccherò il fuoco alle sue città, e divorerà tutto ciò che lo circonda».
50 33 Così dice l'Eterno degli eserciti: «I figli d'Israele erano oppressi insieme ai figli di Giuda. Tutti quelli che li hanno portati in cattività li hanno tenuti saldamente e hanno rifiutato di lasciarli andare.
50 34 Il loro Redentore è forte; il suo nome è l'Eterno degli eserciti. Egli difenderà certamente la loro causa per dar riposo alla terra e per far tremare gli abitanti di Babilonia.
50 35 Una spada pende sui Caldei», dice l'Eterno, «sugli abitanti di Babilonia, sui suoi principi, sui suoi savi.
50 36 Una spada pende sui bugiardi vanagloriosi, che risulteranno insensati; una spada pende sui suoi prodi, che saranno atterriti.
50 37 Una spada pende sui suoi cavalli, sui suoi carri e su tutto il miscuglio di gente che è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne, una spada pende sui suoi tesori, che saranno saccheggiati.
50 38 Una siccità pende sulle sue acque, che saranno prosciugate, perché e un paese di immagini scolpite e vanno pazzi per i loro idoli.
50 39 Perciò vi abiteranno le bestie del deserto con gli sciacalli e vi si stabiliranno gli struzzi. Non sarà mai più abitata né popolata di generazione in generazione.
50 40 Come DIO distrusse Sodoma Gomorra e le città loro vicine», dice l'Eterno, «così non vi abiterà più alcuno né vi dimorerà più figlio d'uomo.
50 41 Ecco, un popolo viene dal nord una grande nazione e molti re sono suscitati dalle estremità della terra.
50 42 Essi impugnano arco e lancia, sono crudeli e non hanno alcuna pietà; la loro voce ruggirà come il mare. Montano cavalli, sono pronti a combattere come un sol uomo contro di te, o figlia di Babilonia.
50 43 Il re di Babilonia ha udito parlare di loro e le sue mani si indeboliscono; l'ha colto l'angoscia, doglie come di donna che sta per partorire.
50 44 Ecco, sale come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora, Ma io li farò improvvisamente fuggire da lei e stabilirò su di essa colui che ho scelto. Chi infatti è come me e chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque quel pastore che può tenermi fronte?
50 45 Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Babilonia e le decisioni che ha preso contro il paese dei Caldei. Certo saranno trascinati via anche i più piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.
50 46 Al rumore della presa di Babilonia la terra tremerà e il loro grido sarà udito fra le nazioni».
51 1 Così dice l'Eterno: «Ecco, io susciterò contro Babilonia e contro gli abitanti di Leb Kamai un vento distruttore.
51 2 Manderò contro Babilonia degli stranieri che la vaglieranno e svuoteranno il suo paese, perché nel giorno della calamità piomberanno su di lei da tutte le parti.
51 3 Non lasciare che colui che tende l'arco tenda il suo arco o si rizzi nella sua corazza. Non risparmiate i suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito.
51 4 Così essi cadranno uccisi nel paese dei Caldei e trafitti per le vie di Babilonia.
51 5 Poiché Israele, e Giuda non sono stati ripudiati dal loro DIO, dall'Eterno degli eserciti, anche se il loro paese era pieno di colpe contro il Santo d'Israele».
51 6 Fuggite di mezzo a Babilonia e salvi ognuno la propria vita, guardate di non essere distrutti nella sua iniquità. Poiché questo è il tempo di vendetta dell'Eterno; egli le darà la giusta ricompensa.
51 7 Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa d'oro che inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti.
51 8 Improvvisamente Babilonia è caduta è stata distrutta. Innalzate lamenti su di essa, prendete del balsamo per il suo dolore; forse può essere guarita.
51 9 Noi volevamo guarire Babilonia, ma essa non è guarita. Abbandonatela e andiamo ciascuno al proprio paese, perché il suo giudizio giunge fino al cielo e si eleva fino alle nuvole.
51 10 L'Eterno ha fatto trionfare la nostra giusta causa. Venite, raccontiamo in Sion l'opera dell'Eterno, il nostro DIO.
51 11 Affilate le frecce, imbracciate gli scudi, L'Eterno ha risvegliato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla, poiché questa è la vendetta dell'Eterno, la vendetta del suo tempio.
51 12 Alzate la bandiera sulle mura di Babilonia. Rafforzate le guardie, disponete le sentinelle, preparate gli agguati. Poiché l'Eterno ha escogitato ed eseguito ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia.
51 13 O tu che abiti presso grandi acque, ricca di tesori, la tua fine è giunta, il termine dei tuoi ingiusti guadagni.
51 14 L'Eterno degli eserciti lo ha giurato per se stesso: «Io ti riempirò di uomini come di locuste che eleveranno contro di te grida di guerra».
51 15 Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli,
51 16 Quando emette la sua voce, c'è un rumore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, produce i lampi per la pioggia e fa uscire il vento dai suoi depositi.
51 17 Ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza ogni orafo ha vergogna della sua immagine scolpita, perché la sua immagine fusa è una menzogna, e non c'è soffio vitale in loro.
51 18 Sono vanità, opera d'inganno; nel tempo della loro punizione periranno.
51 19 L'eredità di Giacobbe non è come loro, perché egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
51 20 «Tu sei per me un martello, uno strumento di guerra, con te schiaccerò le nazioni, con te distruggerò i regni;
51 21 con te frantumerò cavallo e cavaliere, con te frantumerò carro e cocchiere;
51 22 con te frantumerò uomo e donna, con te frantumerò vecchio e fanciullo, con te frantumerò giovane e vergine;
51 23 con te frantumerò il pastore e il suo gregge, con te frantumerò il contadino e il suo paio di buoi, con te frantumerò governatori e magistrati.
51 24 Ma io ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea per tutto il male che hanno fatto a Sion sotto i vostri occhi». dice l'Eterno.
51 25 «Eccomi contro di te, o montagna di distruzione», dice l'Eterno, «tu che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mia mano contro di te, ti rotolerò giù dalle rocce e farò di te una montagna bruciata.
51 26 Da te non si prenderà più né pietra angolare, né pietra da fondamento, ma tu diventerai una desolazione per sempre» dice l'Eterno.
51 27 Alzate una bandiera nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di lei i regni: Ararat, Minni e Ashkenaz. Nominate contro di lei un comandante. Fate avanzare i cavalli come locuste irsute.
51 28 Preparate contro di lei le nazioni, con i re di Media i suoi governatori, tutti i suoi magistrati e tutti i paesi dei suoi domini.
51 29 La terra tremerà e sarà in doglie, perché i disegni dell'Eterno contro Babilonia si compiranno, di ridurre il paese di Babilonia una desolazione, senza abitanti.
51 30 I prodi di Babilonia hanno smesso di combattere; sono rimasti nelle loro fortezze; la loro forza è venuta meno sono divenuti come donne. Hanno incendiato le sue abitazioni, le sbarre delle sue porte sono spezzate.
51 31 Corriere corre incontro a corriere e messaggero incontro a messaggero, per annunciare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato;
51 32 i guadi sono occupati, le paludi sono in preda alle fiamme e gli uomini di guerra sono terrorizzati.
51 33 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «La figlia di Babilonia è come un'aia al tempo in cui la si calpesta; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura».
51 34 «Nebukadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha schiacciati, ci ha ridotti a un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un dragone, ha riempito il suo ventre con i nostri cibi squisiti, ci ha cacciati via.
51 35 La violenza che è stata fatta a me e alla mia carne ricada su Babilonia» dirà l'abitante di Sion. «Il mio sangue ricada sugli abitanti di Caldea», dirà Gerusalemme.
51 36 Perciò così dice l'Eterno: «Ecco, io difenderò la tua causa e compirò la tua vendetta. Io farò prosciugare il suo mare e farò inaridire la sua sorgente.
51 37 Babilonia diventerà un cumulo di rovine, un rifugio per sciacalli un oggetto di stupore e di scherno, senza abitanti.
51 38 Essi ruggiranno assieme come leoni, ringhieranno come cuccioli di leoni.
51 39 Quando avranno caldo, darò loro da bere, li inebrierò perché si rallegrino e si addormentino di un sonno perenne, senza più risvegliarsi», dice l'Eterno.
51 40 «Io li farò scendere al macello come agnelli, come montoni insieme ai capri.
51 41 Come mai è stata presa Sceshak ed è stata conquistata la gloria di tutta la terra? Come mai Babilonia è diventata una desolazione fra le nazioni?
51 42 Il mare è salito sopra Babilonia; essa è stata sommersa dal fragore delle sue onde.
51 43 Le sue città sono diventate una desolazione, una terra arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, attraverso cui non passa alcun figlio d'uomo.
51 44 Io punirò Bel in Babilonia e farò uscire dalla sua bocca ciò che ha ingoiato e le nazioni non affluiranno più a lui. Perfino le mura di Babilonia cadranno.
51 45 Uscite di mezzo ad essa, o popolo mio, e salvi ciascuno la propria vita davanti all'ardente ira dell'Eterno.
51 46 Non venga meno il vostro cuore e non spaventatevi delle notizie che si udranno nel paese, perché un anno giungerà una notizia e l'anno dopo un'altra notizia. Ci sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore.
51 47 Perciò ecco, verranno i giorni nei quali io punirò le immagini scolpite di Babilonia; tutto il suo paese sarà coperto di vergogna e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei.
51 48 Allora i cieli, la terra e tutto ciò che è in essi esulteranno su Babilonia, perché i devastatori verranno contro di lei dal nord», dice l'Eterno.
51 49 Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d'Israele, così in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese.
51 50 Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; ricordatevi da lontano dell'Eterno, e Gerusalemme vi torni in cuore.
51 51 Ci vergogniamo nell'udire il vituperio, la vergogna ha coperto la nostra faccia, perché stranieri sono entrati nel santuario della casa dell'Eterno.
51 52 «Perciò ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali punirò le sue immagini scolpite e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte.
51 53 Anche se Babilonia salisse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua elevata forza da parte mia verranno contro di essa dei devastatori», dice l'Eterno.
51 54 Il rumore di un grido giunge da Babilonia di una grande distruzione dal paese dei Caldei.
51 55 Poiché l'Eterno devasta Babilonia e fa cessare il suo grande rumore; le loro onde tumultuano, il rumore della loro voce si eleva.
51 56 Il devastatore infatti è venuto contro di essa, contro Babilonia; i suoi prodi sono catturati, i loro archi spezzati, perché l'Eterno è il Dio delle retribuzioni; egli ripagherà certamente.
51 57 Io inebrierò i suoi principi, i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi prodi, ed essi dormiranno un sonno eterno e non si desteranno più», dice il Re, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
51 58 Così dice l'Eterno degli eserciti: «Le larghe mura di Babilonia saranno interamente distrutte, le sue alte porte saranno arse col fuoco; così i popoli avranno lavorato per nulla e le nazioni si saranno stancate solamente per il fuoco».
51 59 Ordine che il profeta Geremia diede a Seraiah figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, quando andò a Babilonia con Sedekia, re di Giuda, nell'anno quarto del suo regno. Seraiah era capo dei ciambellani.
51 60 Così Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva accadere a Babilonia, tutte queste parole che sono scritte contro Babilonia.
51 61 E Geremia disse a Seraiah: «Quando arriverai a Babilonia, abbi cura di leggere tutte queste parole,
51 62 e dirai: "O Eterno, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, e che non vi sarebbe rimasto più nessuno, né uomo né bestia, ma che sarebbe diventato una desolazione perpetua"
51 63 Quando poi avrai finito di leggere questo libro, legherai su di esso una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate,
51 64 e dirai: Così affonderà Babilonia e non si rialzerà più dalla calamità che farò venire su di lei; ed essi saranno esausti. Fin qui le parole di Geremia.
52 1 Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figlia di Geremia di Libnah.
52 2 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Jehoiakim.
52 3 Questo accadde in Gerusalemme e in Giuda, a motivo dell'ira dell'Eterno, che alla fine li scacciò dalla sua presenza. Sedekia poi si ribellò al re di Babilonia.
52 4 Nel nono anno del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme, si accampò contro di essa e le costruì intorno opere d'assedio.
52 5 Così la città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedekia.
52 6 Nel quarto mese, il nove del mese, la fame era così grave in città che non c'era più pane per il popolo del paese.
52 7 Allora fu aperta una breccia nelle mura e tutti gli uomini di guerra fuggirono, uscendo di notte dalla città per la via della porta fra le due mura, che si trovava presso il giardino del re, nonostante i Caldei fossero tutt'intorno alla città. Così essi presero la via dell'Arabah.
52 8 Ma l'esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedekia nella pianura di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperdeva lontano da lui.
52 9 Così essi catturarono il re e lo condussero a Riblah nel paese di Hamath dal re di Babilonia, che pronunciò la sentenza contro di lui.
52 10 Il re di Babilonia uccise quindi i figli di Sedekia sotto i suoi occhi e uccise pure tutti i principi di Giuda in Riblah;
52 11 poi cavò gli occhi a Sedekia. Il re di Babilonia lo incatenò quindi con catene di bronzo, lo condusse a Babilonia e lo mise in prigione fino al giorno della sua morte.
52 12 Il quinto mese, il dieci del mese (che era il diciannovesimo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia) Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme.
52 13 Egli bruciò la casa dell'Eterno e la casa del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e tutte le case dei nobili.
52 14 Tutto l'esercito dei Caldei che era col capitano della guardia demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.
52 15 Poi Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri del popolo, il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della popolazione.
52 16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.
52 17 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nella casa dell'Eterno, i carrelli e il mare di bronzo che erano nella casa dell'Eterno e ne portarono il bronzo a Babilonia.
52 18 Essi presero anche le padelle, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo, usati nel servizio del tempio.
52 19 Il capitano della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, i candelabri, le tazze e i calici, l'oro di ciò che era d'oro puro e l'argento puro.
52 20 Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli che Salomone aveva fatto per la casa dell'Eterno, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso che non si poteva calcolare.
52 21 Riguardo alle colonne, l'altezza di una colonna era di diciotto cubiti, e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita; all'interno era vuota.
52 22 Su di essa vi era un capitello di bronzo, l'altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutt'intorno al capitello c'era un reticolo e delle melagrane, tutto di bronzo. L'altra colonna, con melagrane, era identica a questa.
52 23 Tutt'intorno c'erano novantasei melagrane e tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.
52 24 Il capitano della guardia prese Seraiah, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della porta
52 25 Dalla città egli prese anche un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri personali del re che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta uomini del popolo del paese che furono trovati in città.
52 26 Così Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Riblah
52 27 e il re di Babilonia li fece uccidere a Riblah nel paese di Hamath.
52 28 Così Giuda fu condotto in cattività lontano dal suo paese. Questo è il popolo che Nebukadnetsar deportò nell'anno settimo: tremilaventitrè Giudei.
52 29 Nell'anno diciottesimo di Nebukadnetsar furono deportate da Gerusalemme ottocentotrentadue persone.
52 30 Nell'anno ventitreesimo di Nebukadnetsar. Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
52 31 Nell'anno trentasettesimo della cattività di Jehoiakim, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il cinque del mese, Evil-Merodak, re di Babilonia, il primo anno del suo regno graziò Jehoiakim, re di Giuda e lo fece uscire di prigione.
52 32 Gli parlò con benevolenza e pose il suo seggio al di sopra del seggio, dei re che erano con lui in Babilonia.
52 33 Così Jehoiakim cambiò i vestiti della sua prigionia e mangiò sempre il pane alla presenza del re tutti i giorni della sua vita.
52 34 Per il suo sostentamento gli era fornita regolarmente una razione di cibo da parte del re di Babilonia una porzione ogni giorno, fino al giorno della sua morte, tutti i giorni della sua vita.